Gruppo MADE: servizi ad hoc, prossimità alla rivendita e competitività

Digitalizzazione, sviluppo sostenibile, consulenza e servizi: sono solo alcune delle grandi sfide che il mondo della distribuzione edile si è trovato a dover affrontare negli ultimi anni, in un processo di cambiamento che la pandemia ha accelerato. È importante, adesso più che mai, farsi trovare pronti e Gruppo Made - cui aderiscono oggi 190 punti vendita, presente in 18 regioni d'Italia e con un fatturato aggregato di 350 milioni di euro - lo sta già facendo, con un ampio ventaglio di iniziative. 

Abbiamo parlato con Simone Daneo, direttore Marketing del Gruppo, che ha risposto ad alcune nostre domande sullo stato dell’arte della rivendita edile.

In che cosa è cambiato in questo ultimo periodo il modello di rivendita edile?
S. Daneo: Ci sono stati due cambiamenti importanti. Il primo riguarda gli ultimi anni, nei quali la rivendita edile si è aperta al cliente privato e questo è un cambiamento fondamentale per il mondo dell’edilizia, soprattutto per gli showroom che stanno entrando nel nostro Gruppo. L’altro riguarda l’impatto che ha avuto la Pandemia. Le persone hanno rimesso in discussione la casa, anche come ambiente di lavoro; ci siamo trovati tutti a fare smartworking e a ripensare la nostra abitazione: molte ristrutturazioni sono partite proprio in quell’ottica.

Il Gruppo Made come si è fatto trovare di fronte a questi cambiamenti?
S. Daneo: Ci siamo fatti trovare pronti. La nostra strategia vincente è proprio quella di intravedere le esigenze del mercato e attivarsi dando subito le nuove informazioni alla nostra rete vendita. Come network il Gruppo Made ha circa 190 rivendite al suo interno, delle quale molte sono storiche, alcune hanno più di 100 anni, sanno decisamente fare il proprio mestiere. Quindi da una parte abbiamo il know-how del gruppo, dall’altra l’esperienza e la passione che sanno trasmettere le rivendite grazie alla loro lunga storia nel settore.

Ci può rilasciare un commento generale sull’andamento della rivendita?
S. Daneo:
Partiamo dal 2020. È stato un anno ovviamente difficile, che ha segnato una leggera regressione, anche se è andata decisamente meglio rispetto a quelle che erano le proiezioni. Nel 2021 c’è stata una crescita del 30%, un rimbalzo fragoroso. La sensazione di fiducia nel settore, data anche dagli incentivi in campo edile, ha reso il mercato fervido e in movimento. La pandemia ha però fatto sentire le sue conseguenze sul fronte dei costi dei materiali e dei tempi di approvvigionamento di essi.

Con quali strumenti aggiornate la vostra forza vendite?
S. Daneo:
Lo strumento principale è il dialogo con le rivendite attuato dai nostri area manager, che gestiscono le proprie aree di competenza e che mensilmente ci forniscono report.
Abbiamo poi ovviamente altri canali, dalle convention nazionali ai classici strumenti che tutti utilizzano, come la chat whatsapp o la newsletter. Il dialogo è fitto, è quotidiano, perché sono sempre tante le informazioni che dobbiamo trasmettere.

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