Del Savio 1910: la nuova palladiana

Nell’anniversario che segna i 110 anni dalla fondazione, l’azienda pordenonese Mario Del Savio diventa Del Savio 1910, laboratorio di sperimentazione che evolve l’antica arte della palladiana, con la quale l’impresa famigliare è nata e si è sviluppata, per interpretarla con un processo innovativo attraverso la lente del contemporaneo.

Questa tradizione artigianale, che trova nei territori tra Pordenone e Spilimbergo origini secolari, si innova così aprendosi a scenari ibridi e globali: il nuovo corso, avviato con l’art direction dello studio Zanellato/Bortotto, riafferma i valori di unicità, autenticità e grande sapienza manuale introducendo concetti di leggerezza, colore, contaminazione, per rendere il marmo ancora più ricercato, materico e prezioso.

Lo studio Zanellato/Bortotto, fondato a Treviso nel 2013, è stato coinvolto per accompagnare questo passaggio proprio per l’attenzione che Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto hanno sempre dedicato nel loro lavoro al genius loci, inteso non solo come narrazione dei luoghi e dei vissuti ma anche come rivalutazione delle risorse, delle competenze e delle identità connaturate alle aziende.

Nella loro direzione creativa, Zanellato/Bortotto hanno deciso di coinvolgere altri due studi di progettazione  di diversa provenienza geografica e professionale – Mae Engelgeer è una textile designer olandese, David/Nicolas uno studio libanese attivo nel campo dell’interior e dell’art design – proprio per esplorare approcci trasversali che raccontano le potenzialità del marmo come elemento di forte appeal grafico ed estetico che si declina in superfici e rivestimenti speciali.

Da queste collaborazioni nascono nove collezioni, tre proposte per ciascun designer, che valorizzano dieci marmi: partendo da pietre naturali della regione Friuli Venezia Giulia, come il Grigio Carnico e il Fior di Pesco Carnico, si rimane sul territorio italiano per i materiali di tutta la collezione, che è interamente prodotta nella sede di Del Savio a Pordenone.

Le lastre, superfici prefinite realizzabili su progetto per ottenere formati versatili e personalizzabili, si caratterizzano per spessori ridotti e peso contenuto; i dieci marmi possono essere abbinati ad altrettante tonalità di cemento per offrire un’ampia gamma di pattern customizzabili.

OPUS CERTUM - design Zanellato/Bortotto

Il progetto rende omaggio alla tradizione della palladiana rivisitandola in chiave contemporanea.

La tipica pavimentazione formata da pietre di tagli diversi e irregolari lascia il posto a composizioni studiate nel dettaglio, realizzate unendo il lavoro manuale all’uso di strumenti di lavoro attuali. Le venature del marmo vengono frammentate da pattern di cemento colorato, che disegnano motivi ricercati e inusuali.

Una prima interpretazione, Vague, richiama la palladiana più classica suggerendo un diverso andamento della superficie con onde fluide e sinuose. Dot è invece un gioco di contrasti tra il disegno irregolare del fondo e i cerchi perfetti che compaiono su di esso. Optic, infine, è contraddistinta da forme dello stesso marmo ricomposte tra loro, delimitate da un gioco ottico di linee discontinue che si inseguono senza mai incontrarsi.

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