Brera: arte e design alla Caffetteria della Pinacoteca

Il primo ottobre scorso è stato inaugurato, all’interno della Pinacoteca di Brera, il Caffè Fernanda che nel nome rende omaggio alla visionaria direttrice Fernanda Wittgens, prima donna a dirigere un museo statale in Italia, cui si deve la riapertura della Pinacoteca nel 1950, dopo i terribili bombardamenti del ‘43.

Collocata al primo piano, la caffetteria è concepita come parte del percorso museale, inserita nel nuovo allestimento delle 38 sale promesso 3 anni fa e realizzato dal direttore James Bradburne. Un progetto di interior curato dallo studio milanese rgastudio, focalizzato sia sulla coerenza cromatica e materica con le sale espositive, sia sulla reinterpretazione dell'architettura dello spazio risalente agli anni '50.

L'intenso color ottanio scelto per le pareti esalta le grandi opere d’arte presenti nel Caffè: la Conversione del Duca d’Aquitania di Pietro Damini, Le tre Grazie di Bertel Thorvaldsen, il busto di Fernanda Wittgens di Marino Marini e il suo ritratto eseguito da Attilio Rossi.

Gli splendidi pavimenti marmorei in Fiore di Pesco e le cornici in Rosso Lepanto, ereditati dal progetto dell’architetto Piero Portaluppi, sono stati recuperati e restaurati. Sotto la tela seicentesca del Damini è stato posto il grande bancone del bar, che reinterpreta i mobili anni '50 in legno cannettato stravolgendone le dimensioni, costituito da grandi liste semicircolari di noce canaletto e da un sottile piano in ottone anticato dalle estremità arrotondate.

In quest’atmosfera unica e suggestiva si inseriscono gli arredi Pedrali, che esaltano la raffinatezza del locale aggiungendovi un tocco attuale.

Una parete della sala è completamente arredata dalle sedute modulari Modus accostate all’eleganza delle poltroncine Jazz, con imbottitura in ecopelle color rosa cipria e telaio in acciaio con finitura ottone anticato, e ai tavoli Inox, con ripiano in noce e basamento sempre con finitura ottone anticato. Nella parte centrale della sala le sedute Nym, dal caratteristico schienale ad arco in legno curvato, e Nemea, che abbinano il frassino ad un telaio in pressofusione di alluminio, accolgono gli ospiti che possono rilassarsi sorseggiando un drink e ammirando lo scorcio de Il bacio di Francesco Hayez, esposto nell'ultima sala del museo.

La caffetteria offre anche uno spazio esterno, che si affaccia sul cortile, protetto dal loggiato: qui i tavoli e le sedute della collezione per esterni Nolita, realizzati completamente in acciaio per garantire il massimo della solidità e durevolezza, permettono di vivere momenti di convivialità all’aria aperta.

Riviste