DEMO Design Emotion: l'hotel che riscrive l'hospitality italiana

Risvegliare il senso della meraviglia e creare un’esperienza d'accoglienza memorabile è l’obiettivo di DEMO, un’idea visionaria trapiantata nel contesto del litorale romagnolo. Partendo dal recupero di una pensione locale in disuso, il progetto ha previsto il coinvolgimento di quattordici studi di architettura, con il coordinamento dell'architetto Laura Verdi, e un centinaio di eccellenze del design made in Italy, tra superfici all'avanguardia e arredamento d'alta gamma

Nata da un’idea di Mauro Santinato, presidente di Teamwork Hospitality, la nota società di consulenza alberghiera, e inaugurata a Rimini nell'estate 2021, la struttura porta con sè una ventata di novità, riscrivendo le regole dell'hotellerie italiana. DEMO Design Emotion, infatti, non rappresenta solamente un hotel innovativo completamente autogestito che cela una progettazione virtuosa e sostenibile, ma si pone come vero e proprio "hub di sperimentazione sia per gli architetti coinvolti che per le aziende partner" - spiega Santinato - un laboratorio creativo dove si concentra il nuovo dell’ospitalità. È un messaggio forte non solo per la città ma per tutto il settore alberghiero. C’è bisogno di rinnovamento”.

Un'intuizione vincente, giunta in concomitanza con un evento fortunato, Rooms, ideato da Teamwork e realizzato in occasione di una manifestazione fieristica di settore. Il concept, sviluppato in due annate consecutive nel 2018 e nel 2019, ha previsto la realizzazione di camere di hotel progettate ognuna da un differente architetto che ha dato voce alla sua personale idea di hospitality. Il successo del format, che ha riscontrato numerosi consensi sia da parte dei visitatori che da parte dei professionisti coinvolti, ha poi portato alla sua concretizzazione al di fuori dei padiglioni con il presupposto di riproporre la formula in uno showroom permanente ambientato in un vero e proprio hotel. “I progettisti, tutti specializzati nel settore dell’hotellerie, hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa perché era per loro un’occasione di potersi esprimere liberamente e rappresentare la loro idea di ospitalità” - racconta Santinato. “Non esiste in Italia un altro esempio del genere, è un’esperienza unica che vuole essere attrazione nella destinazione e puntare a far sì che soggiornare nella struttura sia un’avventura emotiva ed esperienziale grazie alla sua originalità.”

DEMO, nello specifico, si compone di nove suite, una lobby, un’area co-working, una lavanderia e servizi al piano terra. Ogni spazio ha una propria identità, anticipata dal titolo del progetto d'interior, e accoglie gli ospiti appassionandoli con mise en scène uniche e "sartoriali".

I progetti nel progetto

Le aree comuni al piano terra

Gli esterni e le aree comuni identificate dall’incipit di una nota canzone italiana, “Cerco l’estate tutto l’anno”, sono progettati dallo studio CaberlonCaroppi che ha ideato un concept basato sul colore, con ogni piano caratterizzato da una differente tonalità. 

Scenografiche le soluzioni esterne con balaustre in vetro colorato e una parete in carta da parati per outdoor che riprende un motivo a mattoni e dot fuori scala. Supporto per il landscape viene dallo studio di progettazione iProgettisti, specializzato nell’architettura del paesaggio. Chiara Tabellini, founder di Ligh8Space, ha curato gli aspetti illuminotecnici degli esterni, oltre ad avere coordinato le scelte degli apparati luminosi.

Al piano terra, il biglietto da visita di ogni ambiente pubblico: la restroom. Dal nome poetico Drama, è studiata da Laura Verdi che ha voluto dedicare l’ambiente alle eroine delle opere liriche italiane - un omaggio a Verdi e Puccini – evocate ognuna da un differente motivo alle pareti rivestite in wallpaper. E, come a teatro, si va in scena con una playlist studiata appositamente che ripete in loop le arie più famose delle opere selezionate mentre ci si specchia in un magic mirror che rimanda immagini emozionali ed evocative. E tutto è studiato per esaltare la femminilità, dai termoarredo di design ai lavabo freestanding.

Sempre al piano terra, si apre la realtà studiata da Ovre.design, Spin the wheel: lavanderia per gli ospiti e spogliatoi. Un tripudio di ceramica in bianco e nero, sia a pavimento che a rivestimento. 

Le suite

Uniche nel loro genere sono le nove suite di DEMO. Con uno o due bagni, hanno una zona living, attrezzata in alcuni casi con funzionalissime kitchenette, e una zona notte importante, anche con due camere da letto.

Al primo piano troviamo Circle Room, progettata da Silvia Ticchi: uno spazio fluido senza barriere fisiche, con tendaggi al posto delle porte e ante scorrevoli. L’interior è studiato sulla forma del cerchio, vagamente retrò, lo stile è casual e accogliente, profondamente armonico. Segue SMOOVE!! di FDA Fiorini D’Amico Architetti, organizzata su un elemento trasversale allo spazio, una parete che alterna le normali attrezzature di una moderna e confortevole camera d’hotel a una completa dotazione per lo sport e il benessere psicofisico. Tra materiali naturali e superfici tecnologiche.

Al secondo piano, con il concept  Una vita da (A)mare lo studio Galimberti realizza una suite legata al genius loci caratterizzata da colori mediterranei, l’ottanio e il sabbia. L’interior è volutamente neutro, flessibile e versatile, pronto a essere ‘vestito’ con accessori che andranno a identificare e personalizzare lo stile. Di fianco, Colour Episodes di Hub48 inneggia al colore, con superfici fluide e volumi che vengono definiti da differenti tonalità, nei quali gli arredi si inseriscono per la loro forma e funzione. Fragment Hospitality crea invece un’esperienza immersiva giocata sull’elemento fluido acqua. È  una suite completamente accessibile ed è progettata con la consulenza di Roberto Vitali di Village for all. Il concept si chiama In a Light Wave e, oltre ad avere un bagno con doppio lavandino a differente altezza per garantire flessibilità di utilizzo a un’utenza ampliata - anche ai più piccoli -, dispone di una area wellness che promette all’ospite un’experience allargata.

Al terzo piano si cimenta Contract Lab con Just like home, che ha voluto creare uno spazio multifunzione che rispondesse alle esigenze di relax ma anche di adattabilità. Living e zona cucina possono diventare postazioni di lavoro, separate visivamente da una libreria sospesa, come anche le camere da letto, materiche e poliedriche. Una suite smart e green.

Tropicana Club di Rizoma Architetture racconta poi una storia fatta di divertimento e colore. Un’esplosione di forme che ammiccano ad atmosfere pop giocate su materiali industrial e tonalità accese. La zona living ha una kitchenette realizzata come un vero e proprio angolo bar, il letto è una citazione di un baldacchino e mixa elementi grafici con superfici metalliche.

Into the cloud, disegnata dallo Studio Vannucchi, è invece un invito alla leggerezza e a prendersi cura di sé espresso con un format ripetibile.

Non manca una penthouse, al quarto e ultimo piano, studiata dallo Studio Bizzarro per presentarsi come un’esperienza gratificante fatta di luce, esperienze tattili, profumi e colori rassicuranti. Sea Suite è dotata di una grande terrazza che mette in comunicazione il dentro e il fuori, un living con kitchenette a scomparsa, una double room con annessa una zona doccia multisensoriale.

 

ph: Flavio Ricci e Francesca Pagliai