Architettura e design

Il restauro della chiesa di Nostra Signora della Misericordia in Lombardia

Un piccolo capolavoro dell'architettura moderna italiana è tornato a risplendere dopo un lungo e appassionato restauro. Si tratta della chiesa dedicata a Nostra Signora della Misericordia, realizzata tra il 1956 e il 1958 a Baranzate, nella cintura a nord ovest di Milano.

Il progetto originario, firmato da Angelo Mangiarotti, Bruno Morassutti e Aldo Favini, ha segnato un vero e proprio passaggio epocale nelle modalità figurative e costruttive degli edifici di culto nel nostro paese. Il sapiente uso dei materiali che hanno sostenuto la rivoluzione del modernismo, quali il calcestruzzo, l'acciaio e il vetro; l'esemplare coerenza e appropriatezza con cui sono stati accostati; il dominio delle tecniche, mirato più che al piacere dell'artificio al risultato compositivo, hanno generato un'opera capace di trascendere la sua datazione e imporsi a tutt'oggi per l'originalità e la carica innovativa della struttura di copertura in cemento armato precompresso e dell'iconico involucro in vetro traslucido.

L'intervento di restauro ha rappresentato una storia nella storia, per il suo lungo dispiegarsi nel tempo e per l'attenzione scientifica con cui è stato condotto, tra lettura dell'originale e riscrittura, ove le evidenze operative lo abbiano reso necessario. Dopo la messa sotto tutela nel 2003, il progetto di restauro è stato avviato per mano dello stesso Morassutti con la collaborazione di Giulio Barazzetta, studio SBG Architetti. Quest'ultimo, dopo la scomparsa del maestro ha condotto a termine l'intervento attraverso il coinvolgimento di diverse competenze, in un processo di progettazione integrata, fino al recente completamento dell'opera.

Casalgrande Padana ha contribuito alla realizzazione del delicato intervento di restauro come unico fornitore di prodotti ceramici, attraverso la messa in opera di 1000 metri quadrati di lastre in grès porcellanato, utilizzate per la pavimentazione della grande navata unica che caratterizza il singolare edificio ecclesiastico.

Le lastre ceramiche sono state prodotte secondo il formato originale di cm 14x28 adottato dai progettisti nel 1958, al fine di rispettarne rigorosamente il disegno di posa. Il mix design delle piastrelle è stato inoltre formulato appositamente per ricreare fedelmente la cromia degli elementi originali. Particolare attenzione è stata infine dedicata alla riproduzione della finitura superficiale, sia per grana che riflettenza.

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