Ridisegnare i ricordi con la spina Woodco

Un progetto abitativo in cui equilibrio e armonia ridisegnano gli ambienti dell’infanzia per trasformarli in un nido accogliente e misurato. Il parquet a spina ungherese firmato Woodco, con la sua ritmica direzionalità, guida la ristrutturazione influenzando non solo la scelta di colori e materiali, ma anche la disposizione di arredi e complementi.

A Milano, gli architetti Davide Rizzi e Federica Pasquale dello studio Progetto Materia hanno plasmato gli spazi della loro casa di famiglia per dare forma ad un’abitazione completamente proiettata nel presente, dove colori, materiali, arredi e spazi sono stati selezionati e disegnati all’insegna della misura e della contemporaneità. Senza snaturare l’esperienza abitativa pregressa, l’architetto Rizzi ha saputo sfruttare le potenzialità del luogo mettendo in evidenza i punti di forza già presenti, limitando al massimo le partizioni interne e scegliendo una spazialità fluida.

Nell’appartamento, di circa 90 mq, gli arredi sono incorporati nell’architettura e separano spazi e funzioni in maniera consapevole. La loro progettazione, iniziata sui disegni in pianta, è stata guidata dal pavimento in legno, una pregiata spina ungherese firmata Woodco.

Il parquetspiega l’architetto Rizziè stato il primo elemento ad essere scelto, il vero punto di partenza di tutta la casa, tanto che è stato il primo soggetto in assoluto ad essere riportato nella planimetria su carta. Non solo per indicarne le direzioni di posa, ma anche perché la sua ritmica direzionalità ha influenzato le relazioni tra gli spazi e i complementi, determinando l’intero progetto d’interior”.

Scelto nel colore Rovere Cumino, appartenente alla collezione Dream di Woodco, il parquet ha determinato anche la palette cromatica dell’appartamento, basata sul contrasto tra superfici orizzontali, in rovere appunto, e verticali. Per queste ultime, infatti, è stato preferito il wengé, un legno caldo, dal colore più intenso e dalle venature molto più fitte rispetto a quelle che caratterizzano il pavimento. Oltre agli arredi della zona giorno e ai copri caloriferi, sono stati realizzati in wengé anche gli elementi funzionali alla suddivisione delle aree, presenti sia nel living, sia nella camera doppia. Abbinati in entrambe le situazioni ad un muretto a mezza altezza, i listelli in wengé creano una separazione permeabile alla vista, divenendo componenti più connettori che separatori.

Nel progetto di ristrutturazioneconclude l’architetto Pasqualetraspare una dualità emozionale che oscilla tra la volontà di rispettare i ricordi del passato e la necessità di creare un nuovo spazio proteso nel presente e nel futuro. La chiave interpretativa di questa relazione è la misura, esplicitata nei colori ben dosati, nelle linee sobrie e nella sapiente gestione dei materiali”.

Fotografie: arch. Federica Pasquale

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