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Junya Ishigami vince la quinta edizione del BSI Swiss Architectural Award

È il giapponese Junya Ishigami il vincitore della quinta edizione del BSI Swiss Architectural Award: premio internazionale di architettura promosso da BSI Architectural Foundation, con il patrocinio dell’Accademia di architettura di Mendrisio - Università della Svizzera italiana e in collaborazione con l’Archivio del Moderno di Mendrisio. 

Il premio sarà consegnato all’architetto il prossimo 22 settembre all’Accademia di architettura di Mendrisio (Svizzera), nel corso di una cerimonia che segnerà anche l’apertura dell’esposizione dei lavori presentati dai candidati, che resterà aperta fino al 23 ottobre.

La Giuria ha attribuito all’unanimità il premio BSI Swiss Architectural Award 2016, selezionando il vincitore tra 28 candidati provenienti da 17 paesi, per il Kanagawa Institute of Technology Workshop (Kanagawa, Giappone, 2004-2008), per l’intervento nel Padiglione giapponese alla XI Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (2008) e per la “Casa con piante” costruita nei sobborghi di Tokyo per una coppia di giovani sposi (2010-2012).

Secondo le motivazioni della Giuria, “gli edifici di Junya Ishigami creano spazi di grande bellezza e serenità, che s’impongono con una forza iconica inusuale”, offrendo al contempo risposte concrete a precise esigenze funzionali. Le tre opere presentate da Junya Ishigami sono caratterizzate, in particolare, “da una ricerca strutturale innovativa ma senza inutili eroismi, che conduce ad un’architettura di delicata raffinatezza” e da “un rapporto fecondo con l’elemento vegetale, interpretato e declinato in modi sempre diversi”: dall’edificio come metafora di una foresta, nel caso del Kanagawa Institute of Technology Workshop, alla completa integrazione della vegetazione nella “Casa con piante”.

La giuria della quinta edizione è stata presieduta da Mario Botta (Svizzera) e composta da Jean-Louis Cohen (Francia), Marc Collomb (Svizzera - direttore dell’Accademia di architettura di Mendrisio), Bruno Reichlin (Svizzera) e José María Sánchez García (Spagna).

I candidati sono stati nominati da un comitato di advisor composto da Solano Benitez (Paraguay), Ole Bouman (Olanda), Gonçalo Byrne (Portogallo), Luis Fernandez Galiano (Spagna), Sean Godsell (Australia), Bijoy Jain (India), Diébédo Francis Kéré (Burkina Faso / Germania), Shelley McNamara (Irlanda), Valerio Olgiati (Svizzera), Smiljan Radić (Cile), Li Xiaodong (Cina) e i premi Pritzker Toyo Ito (Giappone) e Paulo Mendes da Rocha (Brasile). 

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