La Ceramica e il Progetto: i vincitori della decima edizione
Si è conclusa la 10° edizione de La Ceramica e il Progetto, il concorso di architettura che premia le migliori realizzazioni architettoniche con piastrelle di ceramica italiane, aperto ad architetti e interior designers residenti in Italia. La Giuria – composta da Mario Cucinella e Fulvio Irace - ha esaminato gli oltre 60 lavori pervenuti, sulla base di creatività, funzionalità, ed appeal estetico dei progetti.
Nella categoria Residenziale è risultato vincitore il progetto “Villa T” a Peschiera del Garda (VR), realizzato dallo studio Ardielli Fornasa Associati, che vede l’utilizzo di piastrelle di Ceramica Sant’Agostino. Una sorta di manifesto dell’abitare, nel rispetto del territorio, per cui i materiali sono espressione di una tradizione costruttiva del passato rivista in chiave contemporanea. La forma semplice con tetto a falda, il rivestimento in mattone faccia a vista e soprattutto l’utilizzo della ceramica nei rivestimenti interni ed esterni sono gli elementi caratterizzanti l’edificio. In particolare, inoltre, il laterizio della ditta Terreal Italia utilizzato in facciata esprime al meglio il concetto di sostenibilità dell’intera costruzione.
Vince il premio per la categoria Commerciale il progetto “Mozzanica&Mozzanica Headquarters” a Osnago (LC) di Alessandro Villa Studio, che vede l’utilizzo di piastrelle Marazzi. Il progetto interviene su una preesistente struttura produttiva per trasformarla in un complesso multifunzionale, articolato in uffici, produzione e area per attività di formazione. La qualità del disegno compositivo non dimentica l’identità originaria, attraverso una scelta intelligente di materiali e colori che ricordano l’origine industriale del complesso. L’uso delle grandi lastre in ceramica coniuga perfettamente il tema della durabilità e della sostenibilità dell’intero progetto.
Nella categoria Istituzionale vince il “Nuovo complesso parrocchiale Resurrezione di Nostro Signore, Varignano” a Viareggio (LU) dello studio TAMassociati, che ha utilizzato piastrelle di Casalgrande Padana. Lo spazio sacro obbliga sempre ad un esercizio culturale prima che progettuale dove finito e infinito, tempo e spazio, ritualità e narrazione iconografica dialogano tra loro. La scelta compositiva affida alla ceramica non solo i rivestimenti, le pavimentazioni interne ed esterne, compresa l’aula liturgica, ma anche il presbiterio e il battistero. Simboli centrali, non solo dal punto di vista religioso, dove il bianco assoluto ottenuto con lastre ceramiche segna in modo indelebile il legame con la storia.
Assegnate anche 5 Menzioni, 2 nelle categorie Commerciale e Istituzionale e una nella categoria Residenziale.
Per quest’ultima categoria la menzione va allo studio a25 architetti per il progetto “Casa in collina a Montevecchia” in Brianza, nel quale sono state utilizzate piastrelle di Blustyle. Restaurare è un’attività sospesa tra la cultura del presente e il rispetto per la tradizione, così come avviene nei borghi italiani, spesso abbandonati o semplicemente sottoposti al cambiamento di destinazione d’uso. Questo progetto, una volta luogo di produzione di vino e formaggio, consta di tre spazi contigui, trasformati in un’unità abitativa, con l’utilizzo di pavimenti in ceramica che ne ridisegna i volumi, mantenendo l’identità originaria.
Prima menzione nella categoria Istituzionale a “Ceresio 7/9” a Milano, dello studio Paolo Asti Architects che ha utilizzato piastrelle di Marazzi. Un edificio ad uso uffici nell’ambito di una importante riqualificazione urbana in un’area centrale e strategica di Milano. Il ceppo ceramico dimostra che il grès porcellanato è in grado di dialogare con la storia passata, presente e futura dell’architettura; la ceramica è un materiale innovativo che rispetta un’edilizia industriale ormai superata e che riprende l’estetica del ceppo, ancora molto presente in questa parte del capoluogo lombardo.
Seconda menzione Istituzionale a “La passeggiata dei baci” di Portofino, a cura di UNA2 architetti associati, con l’uso di piastrelle di Etruria design. Una soluzione funzionale nella quale la relazione con il territorio diventa basilare, per il delicato contesto paesaggistico locale che va salvaguardato. In questo bellissimo e poetico progetto la ceramica, insieme al metallo e la forma ad arco delle porte, crea una gradevole e insolita gelosia e ci ricorda che è possibile migliorare il nostro territorio con interventi funzionali ed efficaci, capaci di parlare della storia del luogo e perfettamente integrati in esso.
Per la categoria Commerciale, menzione d’onore al progetto “Blessing” a Castellamare di Stabia, realizzato dallo studio Carmine Abate Architetto con la scelta di piastrelle di Ceramica Vogue. Il progettista inventa uno spazio che è un vero e proprio laboratorio che ci riporta agli anni Settanta. La presenza di oggetti “iconici”, come le sedute Superleggera di Gio Ponti e Chiara di Mario Bellini, si integra perfettamente con la funzione commerciale di questa boutique di abbigliamento. Il tutto realizzato con circa ventimila piastrelle 10x10 cm. che rivestono pareti, pavimento e anche soffitto. Un manifesto culturale e produttivo nel segno del Made in Italy.
Seconda menzione Commerciale al “Monastero” di Arco (TN), realizzato da noa* network of architecture, con l’utilizzo di piastrelle di Marca Corona, Florim, Casa Dolce Casa e Marazzi. L’intervento progettuale sul seicentesco Monastero delle Serve di Maria Addolorata affronta un tema ricorrente nella cultura architettonica italiana, ovvero la trasformazione di un insediamento storico in un albergo. La ceramica rappresenta la soluzione ideale per fare dialogare passato e presente e abbinare le esigenze del nostro tempo e le elevate performance del materiale ceramico con le radici storiche e culturali del luogo.