L'irriverenza di "MEMPHIS - Plastic Field" a Fondazione Berengo
In occasione della 16° Biennale Architettura la Fondazione Berengo di Venezia ospita, fino al 25 Novembre a Palazzo Franchetti, “MEMPHIS - Plastic Field”, mostra delle opere di design di Memphis, con la curatela di Jean Blanchaert e Adriano Berengo.
Proprio come negli anni ’80 quando i progettisti del collettivo Memphis sfidarono la moda minimalista dell’epoca con un design iconoclasta e variopinto di marcata ispirazione pop art, questa volta il mobilio e l’oggettistica del movimento si staglia in contrasto al fondale storico di Palazzo Franchetti. Cornice della mostra, un sottobosco di piante nere ideato per spegnere ogni tonalità circostante e incanalare l’attenzione dei visitatori sull’audace gamma di colori e forme che permise a Ettore Sottsass e agli altri co-fondatori di marcare un’impronta indelebile nel panorama del design mondiale del tempo.
L’esposizione verte su una selezione delle opere più celebri del collettivo, produzioni contemporanee delle loro forme primigenie ideate nel periodo 1981-1987. Fra i pezzi in mostra, accanto a quelli di Sottsass, i lavori firmati Zanini, De Lucchi, Zanuso Jr, Bley, Bedin, Mendini, Mariscal, Kuramata, Cibic, Graves, Iosa Ghini, Thun, Taylor, Umeda, Sowden, Sanchez, Shire, Branzi e Du Pasquier.
L’irriverenza intrinseca di Memphis traspare anche nella struttura della mostra, il cui allestimento a cura di IB Studio (Milano) riplasma la pianta di Palazzo Franchetti attraverso lo scheletro geometrico di Carlton, iconica libreria del 1981 autografata Sottsass e incarnazione dell’anima postmodernista del suo vissuto di designer.
Una sala a tema, volta a celebrare le sagome d’impatto e il ventaglio cromatico delle opere di vetro firmate Memphis, esprimerà l’impegno della Fondazione Berengo nel promuovere eleganza e versatilità dell’arte vetraria di Murano. A partire dal 1989 infatti, Berengo Studio offre ad architetti, artisti e designers una fornace per l’esplorazione di questo raffinato medium e tramite il progetto Glasstress si è affermato come sinonimo di vetro artistico contemporaneo.