A Milano "MITO E MATERIA L'immaginario fantastico di Ugo La Pietra incontra la Manifattura Rometti"
Dal 10 ottobre al 17 novembre prossimi andrà in scena presso la Galleria Fatto ad Arte di Milano, la mostra MITO E MATERIA L'immaginario fantastico di Ugo La Pietra incontra la Manifattura Rometti. Un luogo iconico da sempre dedicato alla promozione dell’alto artigianato artistico quello scelto per presentare le tre collezioni nate dalla collaborazione tra la storica manifattura umbra classe 1927 e il noto architetto e artista. La mostra sarà anche l’occasione per celebrare l’80° compleanno di Ugo La Pietra, il cui estro è protagonista sulle ceramiche d’arte in esposizione.
La storia Rometti affonda le sue radici alla fine degli anni ’20 del Novecento e in più di 90 anni di attività conserva tutt’oggi un modo unico di fare ceramica, seguendo le tecniche della tradizione applicate ad oggetti originali e innovativi. Tante sono le collaborazioni all’attivo, da quelle artistiche a partire da Corrado Cagli, Dante Baldelli, Leoncillo fino ad arrivare ad Ambrogio Pozzi a quelle con designer internazionali come Liliane Lijn, Chantal Thomass e Kenzo Takada.
L’incontro di due anni fa con Ugo La Pietra ha dato vita ad una proficua partnership in cui il designer si è messo in gioco lavorando a stretto contatto con Jean Christophe Clair, direttore artistico del brand conosciuto per le forme geometriche e l’alternanza di simmetrie e colori.
Il dialogo tra forme e decori trova in questo connubio un nuovo slancio tanto che La Pietra recupera il motivo a chiasmo, già presente nei decori figurativi di Cagli e Dante Baldelli degli anni Trenta, ma lo sottrae da una figurazione narrativa, innestando segni ed incisioni che traggono origine da una cultura spazialista.
Il risultato: colossali Totem - Celebrante, Offerta e Idolo - prodotti in edizione limitata e numerata, ciascuna di 9 esemplari; una serie di 24 pezzi, vasi, candelabri e contenitori caratterizzati da un estremo rigore formale e cromatico, tutti realizzati a mano, al tornio, senza l'impiego di stampi; infine, le Mani, ovvero il linguaggio irriverente della strada trasferito sulle gestualità contemporanea.
