One-Design Office firma il nuovo showroom Novacolor in Cina
“Lo scopo di una rivoluzione non è definire il risultato finale, ma fare in modo che il cambiamento diventi la strada per arrivare al risultato.” Afferma il designer cinese Huson dello studio One-Design Office che ha collaborato con lo studio AD Architecture diretto dal designer Xie Peihe per la realizzazione dello showroom Novacolor all’interno dello spazio YISEN a Dongguan, città-prefettura della provincia di Guangdong in Cina.
La filosofia sempre più diffusa nel mondo del design in Cina è che gli uffici e le aree di lavoro devono superare i confini tra l’individuo e lo spazio che occupa, in quanto è necessario umanizzare gli interni per ridefinire la forma dello spazio ufficio. L'ufficio di YISEN, il moderno working hub, progettato da AD Architecture, si trova in un’area a forte impatto industriale nei pressi del delta del Fiume delle Perle ed è il risultato di una riqualificazione di un’area industriale dismessa. L’obiettivo era quello di trasformare un luogo anonimo in uno spazio lavoro funzionale e di grande appeal nei confronti delle nuove generazioni cinesi.
Con la finalità di creare un ambiente di lavoro stimolante, libero da regole, linee e contenitori, Huson ha scelto di utilizzare Wall2Floor, il rivestimento continuo per pareti e pavimenti di Novacolor, azienda italiana leader nel settore dei decorativi. Wall2Floor è un sistema multistrato che permette la realizzazione di rivestimenti continui senza giunte e che rappresenta perfettamente il concetto di libertà che il designer intende esprimere.
Il blu di Wall2Floor si mescola con luci e ombre rosse, i colori definiscono lo spazio e ne influenzano la percezione, creando un ambiente vivido e dal forte carattere, composto da diversi spazi-uffici che sono al contempo indipendenti e integrati tra loro.
Un progetto rivoluzionario che, grazie anche all’utilizzo di un prodotto versatile e contemporaneo come Wall2Floor, in questo caso reso ancora più d’impatto con la colorazione blu elettrico, ribalta le tradizioni, ridefinisce lo spazio di lavoro e trova l’equilibrio tra postindustriale e moderno.