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Tendenze design: Natural Appeal

Pamela Albanese - TosiLab

Le conseguenze sull'ecosistema dovute ai cambiamenti climatici hanno fortemente influenzato il nostro approccio alla quotidianità, al punto che oggi, qualunque cosa facciamo, non possiamo più prescindere dall'assumere un atteggiamento virtuoso verso l'ambiente che ci circonda. Questo comportamento è sempre più tangibile nei processi industriali atti alla creazione di oggetti o nel campo della produzione di servizi, dove l’impiego di materiali naturali interpreta il nuovo pensiero: consumare meno e conservare di più. Secondo gli studiosi di tendenze questo fenomeno si potenzierà ulteriormente in futuro. Ogni bene fabbricato punterà a raggiungere l’armonia con la natura e il rispetto del ciclo della vita.

Nel design, la tematica green sta prendendo infinite sfaccettature interessanti, tutte da esplorare. L'idea di individuare risorse alternative che non sviliscano la Terra più di quanto già abbiamo fatto conduce alla sperimentazione di materiali inediti che possano sostituire legno, cortecce e fibre tessili almeno in parte. Oltre all'uso sempre più oculato di tali materiali naturali, nascono quindi oggetti realizzati con fibre diverse e nuove forme di aggregati organici, purché abbiano un aspetto esteticamente intrigante. La designer Tamara Orjola si è interrogata sul perché, degli alberi di pino abbondanti in Europa, venga usato prevalentemente il massello, mentre si scartino del tutto gli aghi, ossia ben il 25% della loro massa. Ha quindi studiato un processo che, grazie a tecniche di sbriciolamento, imbevimento, cardatura, piegatura e pressatura, le consentisse di trasformare gli aghi in una fibra con cui oggi realizza i tessili d'arredo della collezione Forest Wool.

Un concept molto simile caratterizza una serie di arredi presentati a Maison & Objet di Parigi lo scorso gennaio. Si tratta di cuscini, pouf e sedie la cui imbottitura è realizzata con fieno compatto e racchiuso all'interno di plastica trasparente, che consente di lasciare a vista l'aggregato organico e le naturali sfumature date dall'essiccazione della pianta al sole. Tali oggetti hanno una durata di circa dieci anni, il che integra la decomposizione successiva nell'intera storia del progetto stesso: non ci si limita quindi solo all'estetica, ma si considera l'intero ciclo di vita del prodotto fino al suo smaltimento e al ritorno alla terra.

La School of Design dell'Università di Lund propone invece dei pennelli da barba il cui manico viene intagliato nel guscio delle noci, un ottimo modo per trasformare un involucro di scarto in un oggetto di consumo dall'appeal indiscutibile. 

Nel paesaggio domestico gli spazi atti ad ospitare fiori e vegetazione non sono più solo i vasi o le aiuole sul terrazzo, bensì configurazioni complesse di contenitori a muro che fanno proliferare pareti di muschi semplici o arborescenze più importanti nelle residenze private, negli hotel, nei ristoranti, nei negozi e negli aeroporti. L'idea di base è trovare nuove modalità di integrare il verde nell'indoor e sfruttare tutti i benefici che ne derivano: assorbimento acustico, pulizia dell'aria e benessere psicofisico. Non ci sono limiti ai luoghi bizzarri dai quali la vegetazione può fare capolino. Esemplare è certamente il porticato esterno del Perez Art Museum di Miami studiato da Herzog & de Meuron: qui, cilindri altissimi, di oltre otto metri, pendono dalla copertura direttamente sui visitatori che vengono interamente ricoperti di verde.

Nel design, il territorio stilistico di maggior espansione è quello che richiama la natura selvaggia di matrice prevalentemente africana, un influsso corroborato anche dall'ascesa di progettisti emergenti in tale continente e sui quali il panorama internazionale sta puntando i riflettori.

La messa in scena di tutto questo nelle nostre case avviene grazie a stampe fotografiche. Si pensi alla collezione Home 2017 di Christian Fischbacher, colorato tributo alle foreste tropicali; o alle surreali realizzazioni grafiche delle carte da parati di Cole & Sons che ritraggono mondi onirici fatti di belve e alberi improbabili declinati in vivaci pattern.

Un omaggio all'eco-sostenibilità in tutte le sue forme arriva da Andrea Castrignano, uno dei designer italiani più amati, che al Fuorisalone di Milano, nel suo headquarter metropolitano, propone PRE-FABulous. La sua villa signorile è infatti completamente immersa nel verde delle felci tropicali, dotata di tutti i comfort e rifinita con materiali naturali che riprendono i motivi grafici del foliage esterno.

Ad accreditare ancora la voglia di echi naturali sono tutti i rivestimenti in pelle artificiale che si sono fatti strada nelle fiere di arredamento come l’IMM di Colonia: ghepardato, pitonato, maculato e zebrato, senza scordare le repliche sui tessuti delle vibranti livree di insetti e altri organismi viventi.

Legata al tema, anche la scelta del Greenery come colore dell'anno secondo Pantone, un vero e proprio tributo alla rinascita.

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