WAF awards 2016: i progetti candidati
Un “Centro della felicità” in Bhutan, una futuristica stazione della metropolitana di Londra, una biblioteca in miniatura nelle Filippine e un ex centro fieristico stalinista trasformato in fattoria urbana, sono solo alcuni dei progetti che rientrano nella rosa dei candidati ai WAF Awards 2016, evento collaterale del World Architecture Festival (16-18 novembre, Berlino), uno dei più noti appuntamenti d’architettura a livello globale giunto alla sua nona edizione e tornato sulla scena europea dopo quattro anni a Singapore.
Gran Bretagna, Germania, Turchia e Australia risultano i maggiori paesi in termini di numerosità di adesioni al concorso, complessivamente stimate in aumento in seguito al trasferimento della kermesse nella capitale tedesca. La lista internazionale di candidati prevede di includere architetti provenienti da 42 diverse nazioni con progetti dislocati in rispettivamente 58 paesi. Di questi, nessuna categoria architettonica rimane esclusa: si contano, tra le altre, case private, luoghi istituzionali e commerciali, architettura di paesaggio e d’interni.
Numerosi gli studi di rilievo, candidati all’edizione 2016 dei WAF Awards, tra cui: Foster + Partners, Zaha Hadid Architects e Rogers Stirk Harbour (UK); Robert A.M. Stern, Studio Gang e KPF (USA); Ingenhoven Architects (Germania); Coop Himmelb(l)au (Austria); Nikken Sekkei (Giappone); Turenscape (Cina) e Studio Milou (Francia). Tra i vincitori della precedente edizione annoverati anche nelle selezioni di quest’anno risultano: Sanjay Puri Architects (India); WOW Architects (Singapore); Nabil Gholam Architects (Libano); Neri & Hu Design and Research Office (Cina); Allford Hall Monaghan Morris (UK); Cox Rayner e Francis-Jones Morehen Thorp (Australia); BIG-Bjarke Ingels Group (Danimarca).
Gli studi di architettura curatori di ogni progetto presentato si sfideranno direttamente dal vivo durante la tre giorni di Festival, per essere premiati nelle 32 categorie previste e competere nella fase successiva per i riconoscimenti finali di “World Building of the Year” e “Future Project of the Year”.
Le candidature saranno valutate da una giuria internazionale composta da Ole Scheeren, vincitore 2015 con la realizzazione The Interlace, Louisa Hutton dello studio berlinese Sauerbruch Hutton, Christoph Ingenhoven di Ingenhoven Architects, e David Chipperfield fondatore dell’omonimo studio.