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VitrA co-sponsor del Padiglione Turchia alla Biennale di Venezia 2023

Ghost Stories: The Carrier Bag Theory of Architecture è la mostra curata da Sevince Bayrak e Oral Göktaş che il Padiglione della Turchia, coordinato dalla Fondazione per la Cultura e le Arti di Istanbul (İKSV), co-sponsorizzato da Schüco Turkey e VitrA e realizzato con il contributo del Ministero della Cultura e del Turismo e il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Turchia, presenterà dal 20 maggio al 26 novembre 2023 alla 18. Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia.

Ghost Stories: The Carrier Bag Theory of Architecture mette in discussione le percezioni e gli approcci comunemente accettati rispetto agli edifici per scoprire proposte che diano più speranza per il futuro. Elizabeth Fisher, nella sua “The Carrier Bag Theory of Evolution”, sostiene che il primo oggetto culturale utilizzato dagli esseri umani non sia stato uno strumento da caccia, bensì probabilmente un contenitore per trasportare gli ortaggi raccolti.

Commentando la rilevanza del tema, i curatori della mostra Sevince Bayrak e Oral Göktaş - fondatori di SO? Architecture and Ideas - hanno dichiarato:

"La mostra trae forza dai cambiamenti radicali che il mondo dell'architettura ha subito negli ultimi due decenni e suggerisce di ascoltare e comprendere le storie degli edifici abbandonati, piuttosto che concentrarsi su esempi più eroici e di successo. Poiché la costruzione in Turchia è innescata dalla crescita economica piuttosto che dalle esigenze spaziali, abbiamo un'enorme varietà di edifici inutilizzati, dagli ospedali agli aeroporti. Mentre stavamo preparando questo progetto, due terremoti, di magnitudo 7.7 e 7.6, hanno colpito la Turchia sud-orientale, causando ingenti danni. In un paese con un enorme patrimonio edilizio che deve essere rafforzato per resistere ai terremoti – dal momento che non è possibile ricostruirli tutti – dobbiamo trovare modi per trasformare l'esistente e introdurre nuovi strumenti e metodi per alimentare i nostri sogni e discussioni collettive."

Gli edifici vuoti vanno da grattacieli parzialmente o completamente vuoti, appartamenti di lusso, hotel, scuole, ospedali, ristoranti e strutture ricreative. Utilizzando l'intelligenza artificiale come strumento, addestrata al loro vocabolario architettonico, Bayrak e Göktaş hanno realizzato nuove speranzose visioni per ciascuno degli edifici disabitati, mostrando come le persone possano ripopolare e riutilizzare questi spazi a beneficio della comunità.

Il titolo della mostra si ispira alla visionaria autrice di fantascienza Ursula K. Le Guin, il cui libro, The Carrier Bag Theory of Fiction, racconta la storia dell'origine umana, confutando l'idea che la lancia sia stato il primo strumento umano, e raccontando invece la storia del sacchetto, il recipiente vuoto con cui i primi esseri umani potevano trasportare più di quanto si potesse tenere in mano, sulla base della teoria dell'evoluzione del sacchetto di Elizabeth Fisher. I curatori hanno anche scritto un libro basato sul loro manifesto per la Carrier Bag Theory of Architecture, co-pubblicato da İKSV e Listlab, che sarà disponibile all'inaugurazione.

La mostra è composta da due sezioni:

  • Ghost Stories mostrerà nel “cloud” una serie di esempi di edifici inutilizzati in Turchia con varie funzioni,
  • The Carrier Bag Theory of Architecture si porrà come un colorato “banco da lavoro” che punta a trasformare questo quadro reale ma vano in un deposito di speranza per il futuro delle città.

La mostra del Padiglione della Turchia è coordinata dall’İKSV con il contributo del Ministero della Cultura e del Turismo e il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Türchia, ed è co-sponsorizzata da Schüco Turkey e VitrA in partenariato con la compagnia aerea Turkish Airlines.

Özgen Özkan, CEO di Eczacıbaşı Building Products, gruppo cui appartiene il brand VitrA dichiara:

“Il recente disastro sismico che ha colpito la Turchia ha mostrato l’immensa responsabilità di tutti gli attori del settore edilizio. Nel piangere le nostre perdite, dobbiamo dare priorità alla conservazione del passato e contemporaneamente alla costruzione del futuro. La mostra di quest’anno riflette su tale tragedia invocando una nuova prospettiva sul costruire, sottolineando al contempo la necessità di proteggere le strutture esistenti e di crearne di nuove. Demolire e ricostruire non solo danneggia la natura e il patrimonio, ma mette a dura prova risorse già limitate. Esortiamo tutte le parti interessate a dare la priorità a pratiche sostenibili e responsabili. Come marchio che si impegna per questi valori, siamo orgogliosi di supportare il Padiglione della Turchia, un’iniziativa importante che appoggiamo dal 2014”.

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