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SOUx Genova, l'architettura spiegata ai bambini

Nasce 'SOUx Genova’, la Scuola di Architettura per bambine e bambini dai 7 ai 12 anni. Un progetto intrapreso dallo studio di architettura Atelier(s) Alfonso Femia - nelle persone di Simonetta Cenci, direttore generale, e Alfonso Femia, fondatore e presidente - per creare empatia tra architetture e persone e riaffermare la relazione con il territorio partendo proprio dalle future generazioni.

La città e l’architettura sono potenti strumenti di espressione civica; l’immaginazione il più straordinario mezzo creativo. Simonetta Cenci e Alfonso Femia, Atelier(s) Alfonso Femia, hanno aderito al progetto SOUx, Scuola di architettura per bambine e bambini, per la città di Genova, sviluppando un programma che mette a sistema la città, l’architettura, l’educazione civica e la capacità di immaginare, a misura di bambino.

Alfonso Femia (ph Filippo Avandero)

Questa scelta fa parte di un percorso di ricerca e osservazione, che Alfonso Femia e Simonetta Cenci hanno messo a punto, nel corso di quasi trent’anni di attività, parallelo alla pratica professionale, che la arricchisce di contenuti fondamentali per creare empatia tra architetture e persone e per riaffermare la relazione con il territorio. SOUx Genova contribuisce ad alimentare questa visione, ne è un'ulteriore tappa, ancora più significativa perchè proietta la capacità immaginativa dell’infanzia nel pragmatico mondo dell’architettura.

Diceva il grande maestro Claudio Abbado “Non si deve insegnare la musica ai bambini per farli diventare grandi musicisti, ma perché imparino ad ascoltare e, di conseguenza, ad essere ascoltati”.

Così è, ancora di più, per l’architettura: camminiamo nelle strade delle nostre città senza vedere e senza sapere e, dunque, senza amare. La mancanza di conoscenza degli oggetti urbani spegne l’interesse, nega l’aspirazione alla condivisione e alla relazione negli spazi pubblici, sopisce il desiderio di essere cittadini, parte attiva dei luoghi e delle comunità.

È un vuoto formativo che difficilmente viene colmato dalla scuola. E nonostante la ricchissima offerta di potenziamento extra scolastico dalle lingue straniere, alle attività sportiva e altre abilità sicuramente utili allo sviluppo della persona (scuole di teatro, di circo, di musica, d’arte …), l’insegnamento civico sulla propria città e sull’architettura (trasferibile, come metodo, a uno scenario senza confini) non ha una sua specifica rilevanza.

Simonetta Cenci (ph Filippo Avandero)

Simonetta Cenci, direttore generale degli Atelier(s), con un passato recente di assessore all’urbanistica di Genova (Giunta Comunale 2017-2022), profonda conoscitrice della città, delle sue dinamiche e delle trasformazioni in atto, ha intrapreso lo sviluppo della Scuola di architettura con la volontà di stimolare senso di appartenenza, attitudine a vedere e immaginare nei bambini, piccoli cittadini. Simonetta, che è direttore della Scuola, è coadiuvata da un team di professionisti con i quali condivide sensibilità e obiettivi: i genovesi Teresa Musetti, insegnante con scuola formazione psicoanalista modello Tavistock di Londra presso AIPPI di Milano; Enrico Martino e Carola Picasso, architetti, direttori di progetto in Atelier(s) Alfonso Femia, Federica Fassio, esperta per la diversity, Nora Bruzzone, architetto sui temi dell’urbanistica e della città e Daniela Bergallo, per gli aspetti organizzativi e amministrativi. Per sostenere i contenuti del corso, interfacciando l’architettura, la città, l’arte, è stata coinvolta Ilaria Di Meo, artista senese di fama nazionale che, attraverso le sue opere, racconta affascinanti storie di animali, pesci, piante, stimolando curiosità e stupore.

“Il progetto SOUx Genova sarà un’esperienza straordinaria. Noi ci impegneremo per trasferire racconti, storie, strumenti per far amare e stimolare l’immaginazione prima di tutto e poi per progettare, ma sono certa che i bambini ci restituiranno in misura decuplicata un arricchimento di visioni, impressioni, sogni. Impareremo dai loro occhi a guardare in modo diverso la nostra bellissima città” ha dichiarato Simonetta Cenci, direttore della scuola.

PROMOTORI, PATROCINI E SPONSOR

La Scuola di architettura per bambine e bambini SOUx Genova è un progetto coordinato da Atelier(s) Alfonso Femia, 500x100 società benefit, dalle associazioni culturali InsidetheWhale e Abilità&Dignità.

Ha ottenuto il patrocinio di Regione Liguria, Comune di Genova, Università di Genova, Ordine degli Architetti e Fondazione per l’Architettura di Genova e Ordine degli Ingegneri di Genova. E sostenuto da Gruppo Spinelli e da San Giorgio Seigen di Genova.

DOVE QUANDO CHI

L’attività di formazione si svolgerà parallelamente allo svolgimento dell’anno scolastico. da ottobre a maggio, con incontri e laboratori pomeridiani, una volta la settimana, per la durata di due ore e mezza (dalle 15.30 alle 18.00), in sedi diverse, scelte tra le location più significative della vita culturale e amministrativa della città, Urban Lab, Università e altri luoghi pubblici.

La formazione sarà svolta da una squadra di docenti qualificati, di differente estrazione professionale, architetti, designer, medici, artisti, giornalisti, grafici, proveniente da tutta Italia. Ogni incontro (salvo eccezioni) avrà una sessione di laboratorio con l’assistenza di tutor in numero proporzionato ai bambini iscritti.

POSTI DISPONIBILI, COSTI E CRITERIO DI SELEZIONE

Dopo attenta riflessione e per coerenza con gli obiettivi generali del progetto è stato deciso che la SOUx Genova non richiederà alcuna retta (salvo una quota d’iscrizione a copertura assicurativa e di alcune spese vive) in un’ottica di inclusione e di accoglienza. Il corso di rivolge a bambini dai 7 ai 12 anni. Agli aspiranti studenti verrà richiesto di allegare un disegno nel quale dovranno rappresentare se stessi nel contesto della città. L’elaborato verrà utilizzato come criterio di selezione, qualora il numero di domande dovesse eccedere i posti disponibili (venti).

I TEMI DEL CORSO E IL PROGETTO: I BAMBINI TRASFORMERANNO IL PARCO VILLETTA DI NEGRO

A partire dal linguaggio, dalle parole dell’architettura, passaggio fondamentale per trasmettere i concetti, il corso fornirà gli strumenti per imparare a riconoscere gli elementi della città; osservare (dimensioni, proporzioni, punti di vista); riconoscere le relazioni tra arte e architettura; comprendere cosa sia il design; conoscere i materiali per fare l’architettura; utilizzare la fotografia come analisi del contesto; comprendere la relazione tra l’architettura e gli elementi naturali, acqua e verde, gli oggetti e la luce; capire i flussi di mobilità e come funzionano strade e piazze e i luoghi pubblici di raccordo. Saranno dedicati incontri agli elementi di rappresentazione grafica, design della comunicazione e alla parte narrativa, il racconto dell’architettura. L’attività sarà affiancata da laboratori e finalizzata a un progetto (messo a punto dai bambini) sul Parco Villetta di Negro, nel centro storico della città.

Secondo Alfonso Femia, fondatore e presidente di Atelier(s) Alfonso Femia “Le bambine e i bambini devono diventare adulti consapevoli sul piano della relazione, dello spazio e degli oggetti, capaci di riconoscere e scegliere in termini attivi, non di subire decisioni talvolta incongruenti alle esigenze della propria città. Non vogliamo che assumano il nostro punto di vista ma intendiamo stimolare la curiosità, il senso di esplorazione e scoperta. Dentro e fuori, sopra e sotto, le mille opportunità degli sguardi alternativi per liberare creatività e immaginazione”.

DA DOVE VIENE L’IDEA DELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA PER BAMBINI

Ci aveva pensato Jorge Raedò, colombiano che, nel 2008, aveva fondato Osa Menor, a Bogotà, per l'educazione all'arte e all'architettura per bambini e giovani. Jorge conduce laboratori, incontri e altre attività didattiche per bambini e professori in musei e università di vari Paesi.

Ha scritto, in un contributo per una testata italana di architettura, “come impara l’architettura un bambino ? con l’utopia, la capacità di immaginare qualcosa di buono che non esiste e crearlo. Con la poesia (…) con la natura (…)“.

Nel 2016 è nato in Italia, a Favara, nel contesto di Favara Cultural Farm, il progetto a scala nazionale SOUx, ed è bellissima la coincidenza di visione e di obiettivi. SOU, Scuola di Architettura per bambini, è specializzata in attività educative dopo scuola, legate all’urbanistica, all’architettura e all’ambiente, alla costruzione di Comunità, ma anche all’arte, al design, all’agricoltura urbana e all’educazione alimentare.

E anche uno slancio per il mondo della cooperazione, dell’innovazione sociale, della cultura do it yourself. Favara Farm Cultural Park è uno dei centri culturali indipendenti più influenti del mondo culturale contemporaneo e uno dei progetti più effervescenti di ri-pensamento e rinascita delle città minori e dei piccoli centri. Ogni anno SOUx propone un tema che sia di ispirazione per il programma delle scuole: quest’anno Comunità Utopiche, Trasformare l’impossibile in possibile.

COSA SIGNIFICA SOU ?

Non è un acronimo, come si potrebbe pensare, ma il nome dell’architetto giapponese Sou Fujimoto, docente alle università di Tokyo, di Kyoto e di Minato (Keio University) e vincitore di numerosi premi per i suoi progetti. Cresciuto sull'isola giapponese di Hokkaido, Fujimoto ha sviluppato fin dall'infanzia un forte interesse per il mondo della natura. L’aspirazione a un “futuro primitivo” è la sua filosofia progettuale.

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