Architettura e design

Apre a Milano la prima Concept House per talenti digitali

Il concetto delle collab houses, travestite da ville miliardarie, piscine mozzafiato e vissute da gruppi di TikTokers come protagonisti, sta subendo una trasformazione. Dall’evoluzione di meri luoghi-palcoscenico dove l’unico scopo è quello di dare spettacolo e creare engagement nasce a Milano la cosiddetta Defhouse, un progetto firmato da WSC®: la prima Content House che non si limita ad essere location instagram-friendly ma intende diventare un vero e proprio canale di comunicazione, un hub formativo e stimolante per gli influencer di oggi e domani, coinvolti in corsi di formazione su temi artistici, come recitazione e dizione, su temi di attualità, come l’ecologia e la sostenibilità, ma anche sui mestieri moderni.

La Defhouse parla infatti direttamente alla GenZ ponendosi come un’Accademia del talento attraverso i suoi profili Instagram e TikTok e sul suo canale YouTube. “I giovani di questa generazione hanno una bassa soglia di attenzione, non sanno molto al di fuori dal social e vogliono diventare famosi: ingredienti perfetti per raggiungere un successo che si volatilizzerà in un lampo senza lasciare alcun segno spiega Luca Casadei, CEO e Founder di WSC. “Le prime due regole non scritte che hanno accettato i ragazzi per entrare nella Defhouse, sono: nutrirsi di sapere per imparare a scegliere in che futuro vogliono vivere, e lasciare da parte la superbia per poter dare valore a ogni bella cosa che capiterà loro”.

La Defhouse comunica attraverso Defne: un’entità indefinita che parla agli utenti e ai ragazzi e si identifica grazie a un’estetica decisa, in bilico tra il Luxury e il Pop. Al suo ingresso si apre il living, circondato da ampie vetrate dove i colori si accendono nel divano, sulle iconiche poltrone di Seletti, sulle pareti e negli accessori, con un soffitto caratterizzato da nuvole (di Magis) illuminate da neon: sorgenti di luce versatili e di grande fascino protagoniste negli anni Ottanta che diventano il fil rouge in tutta la casa, trasformandosi in scritte artistiche sulle pareti o nei curiosi emoticon che identificano i ragazzi della casa. “Siamo a Milano, culla dei movimenti che hanno cambiato il modo di intendere il design: parliamo di Alchimia, Memphis che negli anni Ottanta hanno trasformato l’approccio del design”, racconta l’Art Director John Pentassuglia.

Colori saturi e fluo riprendono sotto una nuova luce l’anima più accesa del filone postmoderno attraverso oggetti e arredi dal forte impatto visivo, utilizzati per catturare la fuggevole attenzione dei social. “La casa infatti è un grande set, di oltre 500 mq, dove ogni angolo, è caratterizzato da grafiche decise e non banali: come il corridoio animato dalle scritte fosforescenti di Luca Barcellona, calligrafo di fama mondiale, che riesce a far convivere la manualità di un’arte antica, come la scrittura, con i linguaggi e gli strumenti dell’era digitale”, spiega l’Art Director. Non mancano ambienti di lusso, come la veranda arredata con una vasca idromassaggio e una sauna Jacuzzi che diventa un angolo rilassante ispirato alle atmosfere orientali. Scendendo verso le camere, le pareti si accendono di grafiche ispirate a Memphis, gruppo creato dal genio di Ettore Sottsass, che negli anni '80 ha dato un calcio al rigore del razionalismo con le sue folli geometrie e i colori puri ed eccentrici. “Una lezione importante interpretata dalle pareti dei corridoi delle scale e, di fatto, presente un po’ in tutta la casa”, racconta John.

La parte privata, quella delle camere dei ragazzi, è introdotta da un corridoio che scandisce il passaggio con effetti luminosi, quasi onirici. Le stanze sono ritagliate sulla personalità dei residenti e, ognuna, viene definita da un colore portante: blu, grigio, rosa o rosso.

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