Architettura e design

Le esplorazioni materiche di dOT-design Outdoor Texture

Tra il maestoso complesso architettonico di San Marco, nel cuore del Brera Design District, l’allestimento presentato da dOT-design Outdoor Texture, giunto alla sua VIII edizione con una nuova veste, vede come indiscusse protagoniste le esplorazioni materiche proposte dalle aziende e dagli importanti studi di architettura coinvolti.

Tra il maestoso complesso architettonico di San Marco, nel cuore del Brera Design District, l’allestimento presentato da dOT-design Outdoor Texture, giunto alla sua VIII edizione con una nuova veste, vede come indiscusse protagoniste le esplorazioni materiche proposte dalle aziende e dagli importanti studi di architettura coinvolti. 

Entrando nella piazza si incontra Daniel Rubinetterie che presenta uno spazio interamente realizzato in ottone e acciaio, dove i materiali con cui sono fatti i suoi rubinetti iconici diventano espressione di uno spazio. Più avanti, l'installazione di Bottegaventisei, una struttura fluida e organica in legno parametrico, ricavato da MDF allo stato grezzo, realizzato con scarti di lavorazioni. Al suo interno, corpi illuminanti di ispirazione cinematografica, tra arte e design. Marco Marin art director di Lyxo, introduce la nuova collezione di arredi per l’esterno in plastica rotazionale, riciclabile al 100%, che con un processo di triturazione è trasformata nuovamente in polvere di polietilene per la creazione di nuovi prodotti. Paolelli Outdoor presenta una selezione di vasi in cemento alleggerito: un mix di fibra di vetro e argilla che rende il vaso in fiberclay leggero, antigelivo e resistente ai raggi UV, personalizzabile con qualsiasi colore della scala RAL. Accanto, una spettacolare minipiscina di Ideal Control con cascata che crea un suggestivo specchio d’acqua, che si integra armoniosamente nell’ambiente. Quindi, la pergola bioclimatica Mira di Sidera, con moduli ILE – Infinity Led Experience – integrati su tutta la struttura per un effetto emozionale e sorprendente. Gli effetti di luce esaltano gli arredi outdoor dalle forme scultoree di Fluente, in gres riciclato recuperato dalle produzioni industriali stampati in 3D. L’azienda di barbecue Spolert presenta un’innovativa piastra in acciaio a differenti zone di calore, che permette la pratica cottura di qualunque pietanza, con suggestivi giochi di luce provocati dal fuoco. La pavimentazione è firmata Ceramica Mediterranea, con un gres porcellanato ottenuto esclusivamente da materie prime sarde, espressione di un perfetto equilibrio tra territorio, tradizione e tecnologia. Binari presenta un’interpretazione originale della cucina outdoor, una composizione di elementi a forma di uovo in acciaio inox a specchio, dove ogni elemento si trasforma in un volume scultoreo e funzionale autonomo.

L’accesso ai chiostri è caratterizzato da un segno luminoso potente ed evocativo: una specie di Filo d’Arianna che plasma la lampada Anaconda di Egoluce: una linea luminosa lunga 20 metri che guida i visitatori a proseguire il viaggio tra innovazione e materia.

Il chiostro piccolo ospita invece dOT MATERICA, a cura di Sabina Antonini e Alessandra Coppa, che presenta i progetti di ATI Project, Lombardini22, Progetto CMR e Studio Marco Piva, un percorso espositivo che mette in luce la ricerca e l’innovazione nella progettazione di una microarchitettura tendenzialmente mono materica rivolta a strutture turistico ricettive, ideata grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, con il supporto di Bluethesign, Egoluce, Eterno Ivica, FT Metalfiniture.

ATI Project presenta M.I.R.A. - Modular Intelligent Responsive Architecture, microstrutture in acciaio/alluminio che ridefiniscono l’ospitalità urbana: modulari, adattive, per fondere funzione ed emozione. Lamiere perforate creano pattern luminosi in movimento, trasparenze e riflessi dialogano con il cielo, trasformando le superfici in sculture dinamiche, dove l’involucro muta con la luce, trasformando l’ospitalità in esperienza immersiva.

CORAL DOME è invece la proposta di Lombardini22: il progetto si ispira all’ambiente marino, reinterpretato con l’AI per creare scenari che si ispirano a grotte e coralli, superfici scolpite, giochi di luce e pattern modulari, che evocano forme organiche. Si trova una sintesi progettuale che relaziona natura, AI e computational design per un’architettura modulare e replicabile.

La CAMERA di Progetto CMR punta poi su una microarchitettura che si inserisce armoniosamente nel paesaggio montano, ispirata alla forma di un obiettivo fotografico che inquadra e amplifica la bellezza naturale circostante, mentre Studio Marco Piva, con H-ill avanza un'indagine formale e materica sulla relazione tra architettura e paesaggio, evocando la collina (hill) e il suo stato di fragilità (ill). La H grafica diviene anche sintesi visiva e concettuale del progetto: setti verticali reinterpretano in chiave astratta le facciate archetipiche delle abitazioni collinari, mentre un elemento orizzontale le attraversa, fungendo al contempo da giunzione strutturale e da segno di equilibrio precario tra astrazione e concretezza, permanenza e instabilità.

Nel giardino del chiostro piccolo, infine, dOT Experience offre un’ambientazione suggestiva progettata per stimolare tutti e cinque i sensi: una scenografia di materiali e superfici da toccare, immagini evocative, suoni coinvolgenti e sapori raffinati.

Cuore di questo allestimento è Cohabitare, un’opera firmata dallo studio di design Formafantasma per Perrier-Jouët, un'installazione ecologica progettata per evolversi nel tempo all'interno dei vigneti della Maison, per celebrare la biodiversità della regione Champagne. La pavimentazione di Lea Ceramiche, gli arredi per esterni di Ethimo, le cantinette Datron e la pergola di Pratic arricchiscono l’ambientazione con accostamenti originali.

E ancora nel portico del chiostro piccolo, Lea Ceramiche propone un’installazione che esplora il concetto di connessione, ispirandosi ai processi naturali di sedimentazione. Materiali, texture e cromie si intrecciano in una narrazione visiva che esalta la ricerca materica e la libertà creativa. Egoluce illumina lo spazio con spettacolari chandelier che creano un gioco di luce e riflessi unico.

Eterno Ivica mette in evidenza ciò che è sottostante alle pavimentazioni, la propria competenza con diverse soluzioni strutturali, indispensabili per realizzare tutti i salti di quota che la complessa progettualità di dOT richiede.

Chiostro Grande: Riflessioni tra Metallo e Legno

La lampada Anaconda di Egoluce disegna un segno luminoso di 20 metri che dialoga con le volte dell’architettura dei portici valorizzando il percorso verso il chiostro grande.

Mentre le docce da esterno di Idral diventano linee verticali colorate, a dimostrazione che le alternative agli acciai cromati diventano un ulteriore valore di personalizzazione.

Oltre il cancello del chiostro grande, in un cubo di 4 metri, FT Metalfiniture propone Imago, un’installazione scenografica sospesa tra materia e percezione e la famiglia di lampade Duo, entrambe ideate dallo Studio Ellaquadro, di Laura Tardella e Matteo Squaiella, partendo dalla gamma di texture che caratterizza l’azienda e che i giochi di riflessione e di trasparenza rendono di forte impatto visivo.

Sotto il portico, il Legno diventa protagonista. New Life, attraverso le proprie competenze propone non solo dei prodotti ma anche delle riflessioni sulla sostenibilità. Per esempio, nella Harlock Lounge chair, design di Alan De La Coba, lo schienale, la seduta e il poggiapiedi sono creati con un’unica forma, mentre i quattro mosaici lignei creati per l’esposizione utilizzano gli scarti delle lavorazioni dell’azienda.

Modesign presenta una boiserie con un innovativo sistema di fissaggio delle formelle ispirato alla nautica e i tubi strutturali dei divisori studiati per accogliere legno, metallo, cablaggi e luci, in un progetto che fonde estetica e ingegnerizzazione.

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