Nerosicilia e le nuove espressioni della pietra lavica al Fuorisalone

Nerosicilia, azienda specializzata nella lavorazione della pietra lavica, indaga il rapporto tra materia e musica presentando l’inedito Cubo, all’interno di un progetto sitespecific nel cuore di Brera, dal 7 al 13 aprile.
Cubo, nuovo speaker firmato da Nerolabstudio e nato dalla collaborazione con DoDeca, è espressione del connubio tra estetica e tecnologia, un oggetto dal design essenziale, scolpito nella pietra, che restituisce la profondità della materia attraverso la purezza del suono.
Sinfonia Vulcanica, installazione firmata da Leonardo Talarico, diventa la cornice narrativa di Cubo. L’opera celebra l'incontro tra natura e suono: un pianoforte fuori scala, alto nove metri - forgiato dalla lavorazione del metallo e dalla pietra lavica attraverso le mani sapienti degli artigiani - si protende all’infinito con la sua tastiera, dissolvendosi nel cielo.
Dal cuore del monumentale strumento emergono i Cubo, casse audio dalle tonalità mutevoli, scrigni di tecnologia e poesia, capaci di trasformare il silenzio in un'armonia vibrante. Cubo si adatta a ogni contesto, indoor e outdoor, offrendo un suono potente e cristallino. La tecnologia Bluetooth consente di collegare fino a 100 unità contemporaneamente, creando scenari sonori inediti e avvolgenti.
All’interno di Sinfonia Vulcanica, il silenzio si trasforma in melodia tramite i Cubo: le note suonate dai talenti del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, vibrano attraverso la pietra, riverberano nell'aria, diventano eco e memoria. A terra, una pedana specchiante moltiplica la tastiera all'infinito, creando un gioco di riflessi che amplifica il legame tra musica e materia. Su di essa, i musicisti del Conservatorio intrecciano le loro armonie al respiro della pietra, in una performance senza confini tra il visibile e l'udibile. Un momento che celebra il dialogo tra natura e suono, tra passato e presente, tra silenzio e sinfonia.
Il racconto delle novità aziendali prosegue nello showroom di Nerosicilia in via Solferino 18 si trasforma in un palcoscenico di nuove ispirazioni, dove la collezione Bluse debutta con un’esplosione di colori. Un incontro tra arte, design e memoria, che si traduce in una superficie vibrante e poetica, capace di trasformare la pietra lavica in un racconto di luce e colore.
Bluse, disegnata da Jpeglab, si ispira alle iconiche camicie alla marinara indossate dalle donne nella seconda metà dell’Ottocento. Un omaggio alle figure femminili ritratte da Pierre- Auguste Renoir ne Le Moulin de la Galette. Come le pennellate impressioniste catturano la luce, anche le superfici di Bluse danzano tra ombra e luminosità.
Attraverso la tecnica Colorfield, la composizione a righe del rivestimento trasforma la pietra lavica in un tessuto vibrante, evocando atmosfere sospese e oniriche. Dalle sfumature intense del nero e del bianco ai tocchi vivaci di rosso, lilla e indaco, fino alle tonalità più delicate dell’azzurro carta da zucchero, del verde prato e del giallo sabbia, ogni combinazione racconta una storia, un’armonia di colori che arricchisce gli spazi con una dimensione materica inedita.
L’esplorazione di Nerosicilia tra materia e design prosegue all’interno del progetto NEXT PLACE HOTEL, in Via Savona 35, progetto firmato da Giulio Cappellini che esplora l’evoluzione dell’ospitalità contemporanea. In questo contesto si inserisce Campo, mattonella in pietra lavica disegnata da Giuseppe Arezzi, con il suo decoro in vetro verde, che astrae geometricamente i motivi tradizionali delle maioliche siciliane per evocare un prato della campagna Iblea. Realizzata con vetro riciclato da monitor di tv e pc dismessi, Campo rappresenta un perfetto equilibrio tra innovazione e artigianato sostenibile, trasformando la materia in racconto.
Nell’installazione di Cappellini, che reinterpreta gli spazi dell’accoglienza in chiave fluida e sostenibile, Campo trova la sua collocazione nel cortile, dove il suo disegno modulare crea una superficie dinamica e vibrante. Un incontro tra tradizione e contemporaneità, tra memoria e innovazione, in cui la materia diventa protagonista del vivere contemporaneo.