A Bologna, la mostra tributo "I CINETICI di Dino Gavina e il Centro Duchamp"
A cinquant’anni dalla fondazione a Bologna del Centro Duchamp voluto da Dino Gavina, uno dei più importanti imprenditori italiani del settore arredo, la mostra “I CINETICI di Dino Gavina e il Centro Duchamp” curata da Alessia Marchi e in programma nel capoluogo emiliano dal 31 gennaio al 6 febbraio nell’ambito di Arte Fiera - Art City Bologna 2018, raccoglie ed espone per la prima volta insieme una selezione delle prime opere prodotte per il Centro da alcuni artisti della corrente di Arte Cinetica e Programmata.
Un percorso che si snoda tra luoghi differenti – da Galleria Cavour ai rinascimentali Palazzo Vassè Pietramellara e Palazzo Zambeccari – che simbolicamente uniscono progettazione, produzione industriale e intuizione creativa ed artistica: ciò che accadde nel 1962 con la mostra Arte Programmata prodotta da Adriano Olivetti sulle neoavanguardie cinetiche, esposta nel suo negozio in via Vittorio Emanuele e realizzata grazie a Bruno Munari, allora consulente per l’azienda, con il catalogo curato da Umberto Eco.
La mostra ripercorre il pensiero gaviniano attraverso le opere degli artisti - Marina Apollonio, Julio Le Parc, Angel Duarte, Edoardo Landi, Ennio Chiggio, Hugo Demarco, Getulio Alviani, Manfredo Massironi e Xavier David- che per primi aderirono al progetto concretizzato dall’imprenditore, partecipando all’interno di un luogo fisico per «stabilire una rete di rapporti con le categorie più diverse di operatori, in una feconda prospettiva interdisciplinare» e dando corpo alla vocazione dell’arte Cinetica.
Il catalogo del Centro Duchamp, di cui si potrà ammirare una cernita durante l’evento espositivo, comprendeva anche prodotti per migliorare la vita di tutti, perché, come sosteneva Gavina «la bruttezza e lo squallore delle piccole cose con cui viviamo a continuo contatto (dal bicchiere al lampadario, dal soprammobile alla sedia del bar) ci pongono in uno stato di costante disagio e tensione».