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Casa Ojalá: verso una produzione su ampia scala

Casa Ojalá, il multi premiato progetto dell’Architetto Beatrice Bonzanigo che consente ai suoi abitanti di trasformare la configurazione interna in tutta autonomia, è ufficialmente entrata in fase di prototipazione. Dopo il suo debutto al Fuorisalone 2019 con un modello in scala 1:10, questo innovativo modulo abitativo, pensato sia per committenti privati sia come nuova esperienza d’ospitalità e hotel diffuso, ha infatti riscontrato un notevole interesse, vincendo il premio Gold A' Design Award 2019 e generando una lista d'attesa di oltre 30 clienti con prenotazioni per oltre 50 unità. L’attuale obiettivo dei fondatori è quello di avviare una produzione su ampia scala con le prime consegne previste entro la fine del 2020.

Nello specifico, Casa Ojalá è una piccola abitazione di 27 mq con più di 1.000 soluzioni interne che funzionano all’unisono, senza mai cambiare la struttura originale e la forma. È stata progettata per consentire agli ospiti l’esclusiva esperienza di essere profondamente immersi nell’ambiente circostante e al tempo stesso di sentirsi al riparo.

Il prototipo propone due camere, una matrimoniale e una singola, un bagno, una terrazza, e un soggiorno che possono però trasformarsi continuamente uno nell’altro: la camera da letto diventa living, il soggiorno diventa l'estensione del bagno, l’intera casa stessa diventa una piattaforma all’aria aperta. La flessibilità dello spazio è resa possibile da un sistema meccanico manuale composto da carrucole e manovelle, che controlla pareti scorrevoli in legno e tessuto, e movimenta botole a pavimento e a soffitto. Un blocco centrale suddiviso in sette sezioni incorpora tutte le funzioni essenziali quali armadio, comodini, libreria, lavandino e altro, tutti elementi che possono essere estratti per l’uso o celati sotto il pavimento.

Una volta montata Casa Ojalá non ha dunque bisogno di alcuna assistenza esterna. L’abitazione racchiude in sé stessa un sistema di raccolta dell’acqua piovana, e può essere dotata di pannelli e sistemi fotovoltaici insieme alla gestione di acque pulite, grigie e nere nel caso di una collocazione in luoghi estremi. È più adatta a climi temperati, ma nel progetto è inclusa una stufa a bioetanolo capace di mitigare il freddo della sera.

Oltre alle piccole trasformazioni quotidiane, completamente controllate dall’ospite, la maggior parte delle superfici in metallo, legno e tessuto sono personalizzabili per ogni singola Casa Ojalá, e possono all’occorrenza riprendere tradizioni e motivi locali. Queste opzioni, combinate con una scelta di finiture e arredi sensibili all’ambiente e sostenibili, consentono a Casa Ojalá di integrarsi perfettamente nella destinazione prevista.

Dalla fine dell’estate 2019 un gruppo di ingegneri meccanici e strutturisti di Brescia ha lavorato insieme al team di Casa Ojalá per tradurre il progetto in disegni tecnici, fino alla realizzazione di un modello tridimensionale complesso nel quale testare fattibilità, resistenza e durata della costruzione. Ciascuno dei sistemi meccanici è stato verificato al millimetro per garantirne la regolare funzionalità in uno spazio così limitato. Attualmente un general contractor con sede a Lissone, alle porte di Milano, sta traducendo i disegni in componenti d’acciaio e legno.

Il prototipo in scala 1:1 sarà installato nella campagna italiana e potrà essere visitato dai potenziali clienti questo autunno.

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