Il "Tempodacqua" secondo i premiati alla Biennale di Architettura di Pisa
La Biennale di Architettura di Pisa 2019, iniziata lo scorso 21 novembre e in scena nella città toscana fino al prossimo 1° dicembre, ha visto l’assegnazione del Premio Internazionale volto a individuare profili e opere in grado di testimoniare un lavoro sviluppato sull’emergenza acqua, in linea con il tema culturale e progettuale TEMPODACQUA, fil rouge di questa terza edizione.
Ideato dall’attuale direttore Alfonso Femia e sostenuto dai promotori LP Laboratorio Permanente, il Premio Internazionale Biennale di Pisa, è stato concepito per favorire la consapevolezza e la conoscenza del tema idrico, sottostimata nell’architettura, ma necessaria e urgente per la progettualità contemporanea e futura.
I candidati sono stati valutati da una giuria di esperti, presieduta da Massimo Pica Ciamarra, presidente dell’Osbervatoire international de l’Architecture di Parigi (dal 1997), vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Architettura di Roma (INARCH, dal 2006), e direttore del “Carré Bleu – feuille internationale d’architecture” di Parigi, e composta da: Alberto Ferlenga, rettore dell’Università IUAV di Venezia; Ico Migliore, chair Professor alla Dongseo University di Busan (Corea del Sud) e docente al Politecnico di Milano; Roberto Silvestri, architetto, membro di LP, Laboratorio Permanente per la Città; Luca Molinari, docente Facoltà di Architettura Vanvitelli a Napoli, storico e critico di architettura; Luciano Galimberti, presidente dell’ADI, Associazione Disegno Industriale; Ezio Micelli, professore all’Università IUAV di Venezia; Luca Lanini, professore associato di Progettazione Architettonica all’Università di Pisa e Direttore del Master di Progettazione dello Spazio Pubblico di Lucca; Gianluigi Pescolderlung, architetto, professore all’Università IUAV di Venezia; Alfonso Femia, architetto, ideatore e fondatore di AF517, direttore della terza edizione della Biennale di Pisa.
Dato il valore delle progettualità e degli stessi professionisti, la Giuria ha deciso di estendere l’assegnazione del premio a tutti i candidati selezionati nella short list.
Carla Juaçaba (Brasile), nota per il progetto dell’Humanidade Pavilion e per le installazioni alla Biennale di Venezia, è stata così premiata per la capacità di proporre soluzioni non convenzionali e di armonizzare l’architettura alle diverse condizioni climatiche.
Vincent Parreira (Francia), curatore del nuovo eco-quartiere parigino a Clichy-Batignolles e del complesso scolastico a Saint Denis, per la sensibilità e la consapevolezza progettuale spontanea al tema tempodacqua.
Junya Ishigami (Giappone), ideatore dell’Art Biotop Water Garden, per la coerenza e il rigore con i quali affronta le situazioni della contemporaneità e del territorio.
Valerio Barberis (Italia) per l’innovazione nel coordinamento delle politiche urbane a quelle di welfare, attraverso la costruzione di una rete di “luoghi” per favorire l’inclusione sociale e spaziale, come dimostra il progetto “Prato guarda al futuro”.
Anna Heringer (Germania), responsabile Unesco per il progetto Earthen Architecture, per la volontà di seguire un processo di emancipazione dei fruitori e di condivisione progettuale, in una visione bottom up.
Javier Corvalan (Paraguay), autore di molte abitazioni dalle strutture apparentemente semplici ma in realtà molto ardite, come Casa Sotoportego, per la scelta di integrare una tecnologia strutturale originale, ma coerente con l’identità dei luoghi e per l’impegno a risolvere i problemi di connessione causati dall’acqua in Paraguay.
Vector Architects (Cina), curatore della Seashore Chapel a Beidaihe New District, per l’originale lettura del contesto globalizzato e per la capacità di restituire progetti universali, ma coerenti con la propria territorialità e per la sensibilità di pensiero nel considerare l’acqua materia di progetto.