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W.A.VE. 2017 "Syria the making of the future": premiati i progetti che puntano al riuso

Si è concluso lo scorso 14 luglio, dopo 3 settimane di attività, il workshop estivo di architettura W.A.Ve. 2017 “Syria/the making of the future”, dedicato alla ricostruzione della Siria e promosso dall’Università Iuav di Venezia.

L’iniziativa ha visto impegnati 26 tra noti professionisti del settore e docenti provenienti da 16 paesi del mondo con oltre 1300 studenti, che si sono confrontati con esperti nei campi della conservazione del patrimonio, dell’architettura e del progetto urbano, dell’emergenza umanitaria e della cultura mediorientale.

A margine della chiusura dei lavori sono stati premiati i migliori progetti elaborati dagli studenti, selezionati da una giuria internazionale presieduta da Farrokh Derakshani – il direttore dell’Aga Khan Award for Architecture. 26 le aree di studio: dalla ricostruzione di intere parti di città, a quartieri di Aleppo o Damasco.

Non ci sono progetti di massiccia ricostruzione, nella consapevolezza che spesso hanno fatto più danni che altro. In molti casi si tratta di interventi leggeri – spiega il Rettore IUAV Alberto Ferlenga - che recuperano parchi, spazi pubblici, ricostruendo la socialità e l’identità anche con la collaborazione della comunità. Gran parte delle proposte presentate portano in primo piano la popolazione che potrà essere fornita di modelli di architettura da gestire anche alla scala della singola famiglia e comunità. Giovani architetti come registi di processi che coinvolgono le popolazioni, modello diverso da una massiccia ricostruzione affidata ai governi - continua Ferlenga - che generalmente porta a risultati dopo 20-30 anni, spesso superati rispetto alle modalità con cui si vive in seguito la città”.

Il panel ha dunque premiato i progetti che privilegiano il riuso di materiali, di spazi e la valorizzazione dell’esistente. “Il tema delle macerie e delle rovine come materia, come complemento per la ricostruzione. La tabula rasa non affascina ed è anche un tema di economia, di non spreco. Riuso ma anche sostenibilità, rispetto ambientale. L’unico vantaggio della ricostruzione ad esempio permette di ragionare su spazi che non c’erano: parchi, giardini” conclude il Rettore.

In questo contesto è stata inaugurata anche la mostra con i risultati finali del workshop, visitabile presso le sedi del Cotonificio e degli ex Magazzini Ligabue, diventati atelier espositivi aperti al pubblico e alla città.

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