Architettura e design

Al World Trade Center di NY, il nuovo Oculus firmato Calatrava

Inaugurato a marzo e operativo entro fine 2016, il World Trade Center Transportation Hub, anche noto come Oculus, è il progetto portato a termine di recente, dopo circa 12 anni di lavori, dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava.

La nuova costruzione permanente ideata per la Downtown Manhattan e situata immediatamente a est dell’originale complesso World Trade Center, sostituisce il sistema ferroviario Port Authority Trans-Hudson (PATH) distrutto durante l’attentato dell’11 settembre 2001. Obiettivo primario dell’architetto, oltre a ottimizzare l’edificio che ospita i treni pendolari, collegati alle linee centrali della metropolitana, era anche quello di creare un centro nevralgico d’aggregazione che si presentasse luminoso e stimolante.

Il concept con cui Calatrava ha ripensato il piano, ha così dato vita a una grande struttura free standing, l’Oculus, collocato lungo il bordo meridionale dello spazio “Wedge of Light” che porta la firma di Daniel Libeskind. Questa area si frappone quindi tra le alte torri commerciali formando un hub ricreativo, connesso agli spazi verdi che si estendono da City Hall Park al cimitero di St. Paul e dai Memorial Gardens al Battery Park lungo l’Hudson.

Oculus è composto da nervature in acciaio e vetro disposte e forgiate su un grande guscio ellittico: le costole si estendono per creare due tettoie che ricoprono inoltre le aree nord e sud della piazza.

L’accesso all’interno dell’edificio da Church e Greenwich Street è reso possibile attraverso gli archi est e ovest dell’Oculus. Scale mobili, ascensori e scale a sbalzo garantiscono invece l’accesso ai livelli superiori e inferiori, il tutto reso più confortevole e fruibile da un sistema d’illuminazione che facilita l’orientamento. A spiccare al centro è, a questo proposito, un lucernario apribile di circa 100 metri che permette all’intero nodo del nuovo World Trade Center Transportation Hub di essere letteralmente inondato di luce naturale. Quest’ultima rappresenta infatti, secondo Calatrava, un vero e proprio elemento strutturale del progetto, che lui stesso definisce come colonna portante, appositamente generata per sostenere l’Oculus.

Il fattore luminoso ammorbidisce così le forme scultoree della struttura, contribuendo significativamente a una resa estetica suggestiva, che accompagna i passanti anche nei livelli inferiori e corre lungo i percorsi pedonali, nell’ottica di fornire a New York City uno spazio pubblico senza precedenti. Al contrario, l’illuminazione artificiale notturna funge da lanterna per fare brillare le vicinanze e ponendosi come punto cardine del circondario. 

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