Bjarke Ingels Group firma il Serpentine Pavilion 2016

Nel cuore di Hyde Park e Kensington Garden a Londra, torna, dal 10 giugno al 9 ottobre prossimi, il consueto appuntamento con l’architettura e il design, promosso dalle Serpentine Gallery.

Ideata nel 2000 dalla direttrice Julia Peyton-Jones, l’iniziativa è ora conosciuta a livello internazionale come emblema della sperimentazione architettonica, che negli anni ha coinvolti progetti di svariati architetti di fama mondiale.

Dopo Selgascano, a firmare il Serpentine Pavilion 2016 è quindi lo studio Bjarke Ingels Group (BIG), che punta sulla progettazione di un “muro decompresso” che si trasforma da linea retta a spazio tridimensionale creando una struttura di grande impatto scenico sviluppata su 300 metri quadrati. Caffetteria di giorno e location ideale per i numerosi eventi notturni in collaborazione artisti, scrittori e musicisti, il padiglione racchiude in sé molteplici aspetti spesso percepiti come facce opposte della stessa medaglia. La sua forma flessuosa pensata dagli architetti dello studio fondato nel 2005 da Bjarke Ingels a Copenaghen, appare così anche rigorosa, modulare ma scultorea, caratterizzata al contempo da trasparenze ed effetti opachi. 

Alla base del progetto vi è un elemento annoverato tra le colonne portanti dell’architettura stessa: il muro di mattoni, che per l’occorrenza viene rivisitato in chiave tridimensionale. La parete, eretta su un telaio a profili in vetroresina pultrusi impilati uno sopra all’altro, è smembrata per formare una cavità al suo interno, adibita ad ospitare gli incontri in programma. La linea retta che prende vita nella parte superiore, scende spiovente ammorbidendosi verso terra, così da formare una gola per l’ingresso al padiglione. A rubare la scena è inoltre il gioco di luci, non solo implementato dalla conformazione dell’edificio, ma anche dal materiale che lo riveste.

L’afflusso e il movimento del pubblico all’interno e all’esterno, contribuirà poi ad enfatizzare questo già vivace mix di riflessi e ombre sulle pareti inarcate. A completare la realizzazione, anche il legno, impiegato per la pavimentazione, e profili estrusi in Fiberline, dalla cui mescolanza nasce un effetto suggestivo e avvolgente.  Questa peculiare interpretazione del muro del padiglione situato al centro del parco, rende possibile una visione sempre diversa della struttura, a seconda della posizione da cui la si osserva. La sua natura contraddittoria, e per questo interessante, si palesa proprio nelle forme poliedriche: la silhouette appare rettangolare da un lato e triangolare dall’altro, ondulata e netta, opaca e traslucida.

Photo credits © Bjarke Ingels Group

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