BOCCACCIO: ristrutturazione di un attico anni 30

Il nuovo progetto di refurbishing di Matteo Italia coinvolge un attico con superattico che occupa gli ultimi piani di un nobile edificio anni Trenta nel cuore di Milano.

Ph. Monica Spezia

L’abitazione è stata acquistata da una giovane coppia di rientro dall’estero, che desiderava insediarsi in un contesto di pregio e intriso di storia, ma senza rinunciare alla generosità di spazi esterni che, in una metropoli densa come Milano, rappresentano un surplus di incalcolabile valore.

Gli ambienti originari presentavano una distribuzione molto rigida e antiquata, in ogni caso poco funzionale alle ambizioni con le quali i nuovi proprietari immaginavano di ridefinire e di abitare questi spazi.

La ristrutturazione ha dunque posto come obiettivi:

  • la creazione di un design contemporaneo che alludesse alle atmosfere e allo stile originario del palazzo,
  • l’apertura degli spazi alla luce, considerata come uno strumento di composizione volumetrica,
  • il comfort degli esterni, disegnati e attrezzati per garantire privacy, comodità e relax alla famiglia e agli ospiti.

Il cuore del progetto, la pièce principale della casa, è il sontuoso salone a doppia altezza, al piano quinto. La pianta è stata modificata e riadattata per misurarsi con esigenze e funzionalità più attinenti alla vita contemporanea. La luce proveniente dalle finestre dei terrazzi inonda gli spazi generosi e accuratamente progettati. La calda spina ungherese in rovere dialoga con le pareti di un grigio appena accennato, decorate da cornici che ne esaltano lo stile, rievocando l’epoca e lo status alto-borghese della residenza. Un comodo divano ad angolo riprende i colori e i motivi del tessuto Hermès che riveste la colonna al centro del salone: un “vestito” prezioso, capace di trasformarla da mero elemento strutturale in oggetto di design. In aggetto sul salone troviamo un altro highlight del progetto: il grande soppalco a sbalzo, affacciato sul vuoto a tutta altezza del salone.

Se alleggerire e illuminare è la semantica principale di questa residenza, è proprio nel grande sbalzo che questo codice viene espresso nella maniera più efficace. La pesante e sorda struttura del soppalco originario è stata smaterializzata e trasformata in una scatola di vetro trasparente sui parapetti e sul pavimento: il piano di calpestio è supportato da una cornice strutturale bianca e sostenuto staticamente da un tirante. Lo sbalzo diventa così una sorta di prisma che riflette ed espande la luce anziché schermarla come accadeva in precedenza.

Il marmo del tavolo da pranzo, disegnato su misura, si ripete nei rivestimenti della cucina, separata dal salone solo da un elegante e trasparente porta Velaria di Rimadesio. Il metallo scuro della cornice di questa porta richiama gli inserti lineari presenti sul soffitto, lungo i quali sono affogati i corpi illuminanti: essi rappresentano una sorta di firma dello studio, il segno riconoscibile lasciato dal progettista in molti dei suoi lavori.

Oltrepassando il salone e la scala in legno e vetro (che conduce al piano di sopra e all’ingresso), ci si addentra nella zona più privata e più intima del piano, in cui è posizionata la brillante master bedroom, impreziosita dallo smeraldo della carta da parati Dedar sulla parete di testa del letto e dotata di un bagno privato lussuosissimo nei marmi cannettati Salvatori.

Un capitolo a parte meritano gli spazi in outdoor.

Il grande terrazzo al piano quinto è uno di dimensione davvero inusuali per una residenza in pieno centro. Le finiture in legno della pavimentazione terrazzo si allungano anche in verticale formando una sorta di cortina-parapetto che, insieme alle piante in vaso, crea una riserva di privacy: un ambiente aperto ma protetto. Parte della terrazza è sistemata a patting green di allenamento. Spazi esterni abitabili e ampi, ma più intimi e familiari, si trovano anche al piano sesto, in due zone distinte: qui due terrazze panoramiche si proiettano sulla città con visuali prospettiche diverse e più libere rispetto al piano precedente.

Sempre dal livello sesto, infine, una scala permette l’accesso, in copertura, a un ulteriore spazio outdoor arredato con tavolo da pranzo e divani: una sorta di altana che svetta a 360 gradi, come una di osservazione torre in cima all’edificio.

L’imprinting del progetto è integralmente sartoriale: le soluzioni, i dettagli e gran parte degli oggetti di arredo sono pezzi unici e non replicabili, realizzati su misura dal progettista in accordo con i committenti e con il contributo dei prestigiosi marchi fornitori. La profondità e l’accuratezza della personalizzazione costituiscono un altro, ulteriore tassello, della straordinaria cifra stilistica di questo appartamento.

Ph. Monica Spezia

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