Architettura e design

Daniel Libeskind per il MICX di Mons, Belgio

Concepita come mezzo per avvicinare i cittadini europei, l'iniziativa "Città europea della cultura" ha avuto avvio nel 1985, su iniziativa di Melina Merkouri all’epoca Ministro della Cultura nel governo greco. Il successo dell’evento è stato tale che, dal 2011, il titolo viene ogni anno assegnato a due città di diversi paesi UE.

Le località ogni anno designate dall'Unione europea, grazie agli aiuti provenienti dalla Comunità, hanno la possibilità di sfruttare l’evento per arricchire la propria vita culturale e, conseguentemente, la propria visibilità internazionale con importanti ripercussioni sul turismo. “Città europee della cultura - 2015” sono state Mons, in Belgio, e Plzeň, nella Repubblica Ceca.

Per l’anno in cui è stata Città Europea della Cultura, Mons ha organizzato moltissimi eventi, tra i principali: una importante mostra su Vincent van Gogh, con visite alle residenze del celeberrimo artista, e l’inaugurazione di cinque nuovi musei, tra cui il Memorial Mons, a raccontare la storia della regione durante le due guerre mondiali.

Ma l’opera certamente più rilevante è stata la costruzione del Mons International Congress Xperience (MICX), il nuovo Centro congressi progettato da Daniel Libeskind.

Il comune di Mons, committente dell’opera, aveva destinato il nuovo Centro Congressi ad essere il nuovo punto di riferimento architettonico per l’intera città, elemento fondamentale del suo piano di rilancio economico e ponte tra il vecchio e il nuovo.

Un compito assolutamente “nelle corde” di Libeskind il quale ha sempre affermato che, prima di sviluppare un nuovo progetto, deve capire la storia e l’energia vitale del “luogo”. Ecco che l’architetto e designer polacco ha quindi ideato per Mons un progetto ispirato al fiume Haine, in passato alla base della fioritura economica e commerciale della città e che oggi sembra sfidare le forti ondate dello sviluppo urbano.

Libeskind ha così creato per Mons qualcosa di unico, la cui incredibile facciata ricorda un’enorme nave con la prua puntata come una freccia verso il centro della città. In effetti dalla piattaforma panoramica posta sul tetto dell’edificio, si può osservare il centro storico della città con la torre Beffroi, risalente al XVII sec ed eletta Patrimonio dell'Umanità, così come la nuova stazione ferroviaria progettata da Santiago Calatrava. 

Il progetto

Il fiume Haine è simbolicamente rappresentato dalla facciata del centro congressi, costituita da due diverse parti che Libeskind ha intrecciato come nastri o, meglio, onde che si incontrano catalizzando la luce.

Le pareti sono rivestite con doghe verticali, in legno di robinia grezzo, a riecheggiare gli alberi del vicino parco. Doghe trattenute, negli estremi, da bande verticali in alluminio anodizzato che accompagnano ed evidenziano la curva della parete. Per mantenere l'integrità visiva del modulo, gli architetti hanno fronteggiato le finestre, aperte lungo il nastro inferiore, con gelosie in legno che possono essere ruotate per consentire una migliore illuminazione. Le pareti a nastro consentono una grande flessibilità all’organizzazione degli spazi interni.

L’intero complesso (12.500 mq totali) è circondato da un piazzale di cemento lucidato suddiviso in losanghe da bande realizzate in marmo Pietra Blu del Belgio che si allargano anche sul pavimento interno dell’edificio e costituiscono un chiaro riferimento alla materia prima della regione e a quel concetto di sostenibilità così caro a Libeskind.

Gli spazi interni sono suddivisi in 3 auditorium per un totale di 800 posti a sedere, una sala eventi multifunzionale, 16 piccole sale conferenze, uffici ed un ristorante. I bagni presentano il design di un altro grande architetto e designer di fama mondiale: Starck 3 è una serie versatile per il bagno creata da Philippe Starck per Duravit. Vasi e lavabi della serie si inseriscono perfettamente nel design del centro congressi.

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