La goccia che scava "Aquatio Cave Luxury Hotel & SPA"

La storia di "Aquatio Cave Luxury Hotel & SPA" parte dalla figura semplice e pura della goccia, musa ispiratrice dell’intera riqualificazione del borgo e della progettazione dell’interior design in cui tutto è stato scelto, progettato e realizzato su misura.

L’albergo diffusoAquatio" si sviluppa lungo un costone del Sasso Caveoso di Matera, nella contrada denominata Conche risalente al XIII secolo, per una superficie complessiva di circa 5000 mq. Il suo intervento di recupero architettonico e distributivo, realizzato dall’architetto Cosimo Dell'Acqua, ha interessato un sistema complesso che comprendeva palazzi, strade, grotte e cisterne e di cui molti locali versavano in un evidente stato di abbandono, con accumuli di rifiuti e macerie. Condizione questa, che ha richiesto un massiccio intervento preliminare di sgombero. Fondamentale si è rivelata in seguito l’osservazione diretta dei segni antropici che ha così consentito la ricostruzione ideale del sistema di collegamenti e delle acque.

Il rinnovamento, coerentemente con l’antica funzione degli spazi, ha mantenuto il carattere di convivialità dei luoghi, attraverso l'area del relax, della ristorazione e delle numerose piazzette di incontro.

Anche il progetto d’interni, firmato dall’architetto Simone Micheli, è esteticamente influenzato da questa funzione. Ne sono un esempio le chianche che formano la pavimentazione dei vicinati, che entrano come fossero un'unica superficie, quasi a volerne indicare una continuità.

A definire l’interior design è inoltre una particolare attenzione per la leggerezza: gli arredi, vere e proprie opere d'arte, bianchi, fluidi, senza spigoli, sembrano fluttuare sui pavimenti. Gli schermi bianchi, che ricordano nel colore il latte di calce con cui i materani sanificavano gli interni delle loro abitazioni-grotta rappresentano elementi funzionali alla distribuzione degli spazi e all'alloggiamento di terminali d'impianti.

Le superfici scavate e le volte sono state ripulite da licheni ed efflorescenze e riportate alla loro condizione iniziale di colore, come se lo scavo di quelle parti fosse stato appena realizzato. Nella calcarenite riportata al suo colore naturale, senza scialbature, senza intonaci, compaiono tracce di conchiglie fossili, proprio ad evidenziare la sua antica origine marina.

L'illuminazione proviene dal basso, attraverso corpi illuminanti discreti, posizionati in maniera strategica per creare effetti scenografici unici.

Gli ambienti

Il centro benessere è un luogo suggestivo e occupa il cuore più profondo della struttura, recuperando locali ipogei risalenti al IX secolo. Il vano grotta più grande ospita la piscina bordo sfioro, intonacata con tecniche tradizionali. Le vecchie cisterne recuperate sono state trasformate in docce emozionali e una parte dei lettini é stata ricavata modellando ergonomicamente il “tufo”. Non mancano spazi massaggio singolo e di coppia, hammam, sauna, cabine estetiche, zone relax.

Il ristorante, con annesse cucine, si espande all'esterno in una corte raggiungibile direttamente da via B.Buozzi. Pregevole è l'aspetto estetico di questo spazio risalente al XIII secolo, arricchito da archi e muri di controspinta che lo delimitano. Il centro di questo vicinato è una cisterna recuperata, all'interno della quale sono convogliate le acque piovane, utili ad alimentare i servizi. La sala ristorante è uno spazio flessibile, intercomunicante con la sala colazione e l'area meeting. Gli arredi progettati e realizzati su misura appaiono discreti, minimali e fluidi, ma al tempo stesso adeguati allo spazio ed alla funzione.

Le camere costruite prevalentemente nella parte alta della struttura, godono di viste mozzafiato sul sasso Caveoso e sulla città antica mentre altre sembrano nascoste all'interno del ventre della terra, in cui solo una porta ne indica la presenza, come gli antichi rifugi degli uomini degli insediamenti neolitici sulla murgia. Alcune suite penetrano nelle fondazioni medioevali del Museo Nazionale di "Palazzo Lanfranchi". I soffitti, voltati, autoportanti e calcarenitici sono stati ripuliti e riportati allo splendore ed alla suggestione del primitivo gesto di scavo. I pavimenti asettici sono realizzati con materiale continuo e cocciopesto. La loro colorazione ha richiesto innumerevoli prove al fine di ottenere la giusta miscela di pigmenti che consentisse il raggiungimento di una colorazione identica a quella delle pareti e dei soffitti: cielo e terra si confondono cromaticamente.

All'interno di questo continuum si stagliano gli schermi bianchi, strutture murarie che dividono gli spazi determinandone le funzioni e che contengono gli elementi tecnici e le montanti degli impianti. Anche qui, gli arredi candidi, sospesi, sembrano fluttuare all'interno di questi spazi senza tempo.

Il sistema di illuminazione prevede corpi illuminanti incassati a pavimento, per una luminosità piacevole e soffusa. Due lampade, due grovigli, quasi a ricordare le piante “rotolavento” caratteristiche della murgia materana, garantiscono i lux necessari per una confortevole lettura a letto. I bagni sono dotati di arredi progettati appositamente, di ampie docce filo-pavimento e, a volte, di comode vasche da bagno.

 

*credits

  • Location: Via Conche 12, Sasso Caveoso - Matera
  • Area totale Intervento: 5000 mq
  • Progetto generale ed esecutivo del recupero architettonico e distributivo del borgo: Arch. Cosimo dell’Acqua
  • Progetto di Interior design e illuminotecnico: Arch. Simone Micheli
  • Visual Design: Roberta Colla Micheli
  • Fotografie: Jürgen Eheim

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