Architettura e design

L’Eremo del Silenzio, Asti

L’Eremo del Silenzio è un progetto in corso d’opera dell’architetto Lorena Alessio, commissionato su iniziativa della Fondazione Salus Hominis con sede a Piovà Massala (Asti), che prevede la realizzazione di una struttura in cui l’ospite potrà vivere un’esperienza a contatto con la natura, nella totale privacy e isolandosi nel silenzio, in un luogo che invita alla meditazione.

L’Eremo del Silenzio sorgerà a Montiglio, sulle colline dell’Astigiano, non avrà fondamenta, così da consentirne un agevole spostamento e sarà realizzato con il compensato di pioppo, un materiale molto leggero che ben si sposa con l’obiettivo di rendere il modulo flessibile.

SPERIMENTAZIONE MATERICA

Il progetto è nato da significative esperienze che l’architetto Lorena Alessio ha portato avanti negli anni, nello studio di edifici innovativi in pioppo usando il compensato strutturale senza viti, attraverso l’ideazione di un sistema di giunto a incastro denominato PoplyHouse. Il riferimento più significativo ed emblematico di questo esperimento è il nuovo showroom aziendale di 160 metri quadri a Canale di Cuneo dell’azienda piemontese E. Vigolungo s.p.a, produttore di pannelli di compensato di pioppo, che ha vinto il primo premio AESS, Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena - come nuovo edificio sostenibile. Un progetto da cui ha avuto origine il libro ‘Progettare con il compensato strutturale. Da Accupoli a PoplyHouse’, che ha aperto la strada ad una varietà di ipotesi progettuali per implementare l’utilizzo del sistema PoplyHouse e, tra queste, anche l'Eremo del Silenzio.

UNA STRUTTURA ECO-FRIENDLY

L’Eremo del Silenzio è stato pensato come un edificio completamente autonomo e autosufficiente grazie all'energia fotovoltaica, solare, alla raccolta delle acque e una batteria da utilizzare in caso di bisogno energetico. Si posiziona sul terreno grazie a radici metalliche e, una volta smontato, può essere facilmente trasferito.

SIMBOLISMO RELIGIOSO

La struttura si sviluppa su una superfice di 25 metri quadri e richiama un profondo simbolismo religioso nella sua progettazione esterna e interna, reinterpretato in chiave contemporanea per adattare le caratteristiche romaniche tipiche del Territorio alla funzionalità e alle forme in ottica di ottimizzazione delle prestazioni dell’edificio stesso. La forma richiama quindi quelle dell'architettura romanica dell'Astigiano e rivolge la sua “abside” verso est per catturare la luce del mattino. All’interno il layout è asimmetrico per raccontare le varie funzioni dell’edificio. La scelta di predisporre gli spazi abitativi sul lato sud è legata sempre alle esigenze di fruire della luce e del calore del sole durante la giornata.

Lo spazio indoor si presenta aperto e luminoso, le pareti sono scorrevoli, le suddivisioni sono in maglie di fibra di vetro trasparenti e gli effetti di luce richiamano quelli di una chiesa. L’eremo è progettato per essere completo dei servizi necessari. Lo spazio si sviluppa all’interno di una tripartizione arricchita da elementi simbolici: il primo blocco collega l’esterno all’interno dell’edificio. Vi si accede tramite un ingresso studiato con un’apposita gradinata che può avere al contempo una funzione di seduta per contemplare le bellezze circostanti e godere del contatto con il paesaggio circostante. L’ingresso rappresenta un filtro tra interno ed esterno.

Lo spazio centrale è dedicato allo studio e alla cura della persona: qui si trova un’area adibita ai servizi bagno e un tavolo posizionato vicino alla parete, uno spazio per la lettura e per lo studio. Una porta scorrevole separa lo spazio da una terza area, l’area sacra, semiesagonale, posta sul retro dell’edificio, che si caratterizza per l’atmosfera avvolgente con un’area tatami. La luminosità dell’area sacra è arricchita oltre che dalla vetrata centrale dell’abside, anche da due aperture sul tetto poste sui lati Nord e Sud che creano giochi di luce significativi.

Credits: Lorena Alessio Architetti - Giada Daga

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