Montecarlo: il marmo veste una casa art nouveau restaurata

Nel cuore di Monte Carlo si erge, su Boulevard Charlotte, un palazzo dei primi decenni del Novecento caratterizzato dagli stilemi dell’art nouveau. Uno tra gli appartamenti al suo interno è stato recentemente oggetto di restauro integrale a cura di CandC architettura e ingegneria, per volere della nuova proprietà, con l’obiettivo di adattarlo al gusto architettonico attuale ma senza tradirne il suo originario fascino signorile.

La rilettura in chiave contemporanea dell’appartamento ha portato dunque alla ridistribuzione degli spazi interni: la “zona giorno”, è ora collocata a sud, sui fronti più luminosi, per creare un vasto salotto-pranzo e una zona cottura più raccolta; sul fronte opposto la “zona notte” è composta dalla camera da letto, dal bagno e dai servizi igienici integrati in un unico spazio “padronale” con le due cabine armadio. Quest’ultima area è infine completata dalle due stanze da letto riservate agli ospiti.

Seppure rivisitato secondo un linguaggio moderno, il contesto abitativo ristrutturato conserva accenni alla propria storicità, visibili in particolare nell’interior design, a partire dalla boiserie che contrassegna l’intera zona giorno, nel mobile progettato e realizzato su misura, e infine nei controsoffitti e nei rivestimenti. 

Marmo protagonista

Il materiale predominante, impiegato per marcare la sensazione di pregio ed eleganza è il marmo, fornito da Margraf, che veste gran parte delle stanze in differenti varianti: dal “Silk Georgette” per l’intero pavimento dell’appartamento, le pareti del bagno padronale e i lavabi, all’Arabescato Rosso Orobico utilizzato nel prezioso bagno degli ospiti vicino all’ingresso, dal Nero Portoro al Travertino Rosso che rivestono le docce. A spiccare nell’arredo del bagno padronale è poi la sontuosa vasca freestanding, la cui originale forma a foglia è stata ricavata scolpendo un monolite di Onice Verde.

I proprietari, collezionisti di opere d’arte contemporanea e orientale, hanno contribuito all’arricchimento degli ambienti con l’inserimento di porte tibetane, separé cinesi e preziose giade. Un radicale rinnovo dell’impiantistica assistita da un funzionale sistema di controllo domotico ha completato il restauro che è durato due anni.