Soluzioni sostenibili per la stazione Alta Velocità di Napoli

Pensata per essere lo snodo che renderà più vicine Puglia, Calabria e Sicilia con il resto dell’Italia, la stazione dell'Alta Velocità ferroviaria Afragola di Napoli, firmata dallo studio di architettura Zaha Hadid, è un progetto avveniristico denominato "Porta Sud".

Con uno sviluppo longitudinale di circa 400 metri lineari e una superficie superiore a 30mila metri quadrati, la stazione AV Napoli Afragola è contraddistinta dall’andamento dinamico della copertura e dalla vetrata di oltre 5mila metri quadrati. L'edificio è stato pensato come un volume in calcestruzzo e vetro, dalla duplice funzione: una passerella di collegamento delle varie banchine, e un nodo di continuità fra il territorio e la ferrovia, che connette le due fasce del parco che si estendono sui lati dei binari. L'intervento mira alla riqualificazione e alla valorizzazione del sito con laboratori ad alta tecnologia, centri per la sperimentazione agricola, attrezzature per lo sport e un grande centro espositivo.

Un'infrastruttura che dal 2022 diventerà un vero polo per l'intermodalità, grazie all'integrazione ferro-ferro tra i collegamenti a lunga percorrenza e le linee regionali di prossima realizzazione: la Napoli-Cancello-Frasso Telesino e il prolungamento della Circumvesuviana. A regime, l’hub servirà un bacino urbano di circa 3 milioni di abitanti.

Soluzioni sostenibili per la stazione AV Napoli Afragola

Nella progettazione della nuova stazione è stato utilizzato un sistema solare termico dedicato alla produzione di acqua sanitaria e al riscaldamento invernale. Così come sono stati installati gruppi frigoriferi di tipo polivalente, che, nelle mezze stagioni e in tutte le circostanze in cui le temperature esterne non sono quelle massime, consentiranno rendimenti maggiori di quelli che si avrebbero con soluzioni tradizionali di raffreddamento. L'utilizzo di questi due sistemi, ha permesso di ridurre i consumi energetici e ha consentito di eliminare la produzione di fluidi mediante caldaie a metano, riducendo drasticamente l’impatto ambientale.

Seguendo la stessa filosofia anche il sistema delle aperture è stato progettato secondo criteri bioclimatici: a sud nella stagione invernale la luce solare penetra direttamente attraverso le vetrate basse del centro passeggeri, in estate l'incidenza dei raggi solari sulle vetrate a sud è differente e questo consente una riduzione dell'irraggiamento pur restando l'apertura controllata verso la luce del nord.

In questo progetto all’avanguardia l'argilla espansa Leca di Laterlite ha avuto modo di portare il suo contributo quale materiale naturale leggero, isolante e dalle elevate caratteristiche di resistenza meccanica per il confezionamento di calcestruzzi e betoncini leggeri. In particolare, per la realizzazione dello strato di pendenza sulla copertura delle pensiline la scelta esecutiva della Calcestruzzi S.p.A. è ricaduta sull’utilizzo di un impasto leggero, un betoncino alleggerito con argilla espansa Leca. L'impasto è stato confezionato secondo una formulazione che garantisse le resistenze caratteristiche necessarie ma al contempo riducesse del 30% il peso complessivo e assicurasse un’ottima finitura superficiale. Un profilo perfettamente aderente a quello delle soluzioni Laterlite a base di argilla espansa Leca.

L’argilla espansa Leca è un aggregato leggero, le cui caratteristiche possono essere modificate per ottimizzare le prestazioni per impieghi molto differenziati. Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) specificano, al capitolo 4.1.12 “Calcestruzzo di aggregati leggeri”, che l’aggregato leggero deve essere esclusivamente di origine minerale, artificiale o naturale, escludendo quindi i calcestruzzi aerati. L’argilla espansa Leca è quindi un aggregato leggero e naturale idoneo per il confezionamento a norma di legge di calcestruzzi strutturali leggeri e betoncini nelle più diverse applicazioni dell'architettura e dell'ingegneria civile.

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