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Il bosco che suona, tra legno e tecnologia

Un progetto che permette agli alberi, complici le nuove tecnologie, di interagire con le persone attraverso la musica, quello che vede come protagonista la Foresta di Piegaro in Umbria (certificata PEFC), di proprietà della Famiglia Margaritelli, founder dello storico marchio di parquet Listone Giordano.

Il bosco è stato infatti scenario per un’inedita installazione sonora multisensoriale del Sound Artist Federico Ortica. L’iniziativa rientra nel progetto “Natural Genius” della famiglia Margaritelli, che punta a creare una connessione tra la prospettiva ecosostenibile e la potenzialità compositiva della foresta in sé. Sono tanti i professionisti provenienti da diversi campi artistici che hanno aderito a questo programma, accomunati dall’amore per il legno. Primo capitolo di questo lungo racconto è la performance intitolata “ResonaTrees”, frutto di un lavoro di ricerca durato sei mesi dove gli alberi della foresta di Piegaro sono diventati lo strumento di diffusione con cui produrre una forma di comunicazione bioacustica.

L’artista è riuscito a catturare il suono della pianta attraverso dei trasduttori applicati sul tronco e sui rami. La foresta, per Federico Ortica, è diventata lo spazio sonoro con cui creare un touch experience dove le risonanze degli alberi, veri e propri generatori di onde acustiche, si diffondono creando fasce sonore nello spazio e affascinanti illusioni acustiche. Una volta registrato, il materiale sonoro primario è stato lavorato elettronicamente e integrato con suoni sintetici. L'approccio all'opera multisensoriale e multidimensionale crea un soundscape originale, perché permette non solo di ascoltare ma anche di “abbracciare” la sorgente sonora, entrando in contatto con la parte primordiale del suono: la vibrazione.

"Il progetto nasce dal mio interesse per le risonanze acustiche di materiali, su cui lavoro ormai da alcuni anni. L'idea parte proprio da questa mia attenta ricerca: in Resonantrees utilizzo gli alberi come corpi risonanti creando una dimensione aumentata del paesaggio naturale" dichiara Federico Ortica, le cui installazioni, infatti, si basano sulla creazione di ambienti sonori che utilizzano materiali come acciaio e legno per la diffusione del suono, creando dei legami fra la risonanza dell'oggetto e il paesaggio naturale che lo circonda, uno stretto legame fra geofonia, paesaggio sonoro e suono sintetico.

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