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Scopri l'Orto Botanico con le installazioni di Dotdotdot

Curiosità scientifiche, aneddoti e illustrazioni inedite offrono al pubblico la possibilità di approfondire la storia dell’Orto botanico dell’Università di Padova – il più antico al mondo – e di conoscere da vicino l’affascinante mondo delle piante attraverso modalità digitali e coinvolgenti.

Orto botanico di Padova

L’Orto botanico dell'Università di Padova è il più antico Orto botanico universitario al mondo ancora nella sua collocazione originaria. Fondato nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza dei cosiddetti “semplici” (medicamenti di origine naturale), come molti dei primi orti botanici era per questo inizialmente denominato “giardino dei semplici” (hortus simplicium).

All’epoca della nascita dell’Orto botanico la fama dell’Università di Padova per lo studio delle piante era già consolidata, soprattutto per quanto riguarda le applicazioni mediche e farmacologiche. Errori e frodi erano frequenti e costituivano un grave danno per la salute pubblica: l'istituzione di un horto medicinale aveva l’obiettivo di facilitare lo studio e il riconoscimento delle piante. L'Orto botanico di Padova veniva costantemente arricchito di specie provenienti da varie parti del mondo, in particolare dai paesi dove la Repubblica di Venezia aveva possedimenti o scambi commerciali, guadagnando negli anni un posto preminente nell'introduzione e nello studio di molte piante esotiche.

Oggi l’Orto botanico di Padova accoglie diverse piante secolari - tra cui la palma nana di S. Pietro, la più antica dell'Orto, messa a dimora nel 1585 e resa famosa da Goethe che le dedicò alcuni scritti - e una ricca collezione che include piante insettivore, medicinali, velenose, oltre che piante introdotte e rare. Al suo interno trova spazio anche il progetto espositivo del Giardino della biodiversità, che accoglie circa 1.300 specie, ospitate all’interno di ambienti omogenei per umidità e temperature, che simulano le condizioni climatiche dei biomi del pianeta: dalle aree tropicali alle zone subumide, dalle zone temperate a quelle aride. Fin dalla sua fondazione l’Orto botanico di Padova è stato un luogo preposto non solo alla conservazione e catalogazione delle specie vegetali, ma anche alla ricerca. Nei suoi quasi cinque secoli di attività ha sempre conservato un elevato standard di attività scientifica e didattica, adeguando continuamente le collezioni al progresso delle discipline botaniche.

Ogni due anni l'Orto botanico predispone l’elenco di semi e spore che possono essere spediti alle istituzioni pubbliche per finalità di ricerca, riproduzione, conservazione e istruzione. Dal 1997 è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO come bene culturale.

L’Orto rinascimentale e il Giardino della biodiversità si arricchiscono infatti del Museo botanico, un nuovo nucleo espositivo che presenta per la prima volta al pubblico una significativa selezione del patrimonio storico dell’Università di Padova, finora destinato principalmente a ricerca e didattica e non visibile al grande pubblico.

Curiosità, argomenti scientifici, aneddoti, personaggi e vicende storiche legate all’Orto botanico e al mondo delle piante vengono indagati e raccontati attraverso ambienti immersivi e installazioni multimediali, dove il pubblico è invitato a interagire per mettere alla prova le sue conoscenze di botanica. Si tratta di collezioni botaniche risalenti prevalentemente all’Ottocento e al primo Novecento, tra cui spicca l’erbario storico - uno straordinario archivio della biodiversità vegetale con circa 800.000 esemplari tra piante, alghe, funghi e licheni essiccati - e che conta anche 16.000 provette con semi di specie alimentari, medicinali e ornamentali, le tavole didattiche ottocentesche, modelli di funghi e sezioni di legni.

La narrazione è arricchita da una serie di illustrazioni appositamente realizzate da Dotdotdot, insieme a momenti di gioco e sfide.

“Il nostro intervento per l’Orto botanico di Padova mira a valorizzare lo straordinario patrimonio di conoscenze che questa Istituzione custodisce da secoli, offrendone una rinnovata lettura grazie all’approccio multimediale”, afferma Laura Dellamotta, General Manager dello studio Dotdotdot, “avvicinando così un pubblico trasversale ai contenuti in modo innovativo, ampliando così l’immaginazione e coinvolgendo anche i più giovani in maniera interattiva”.

Attraverso le cinque installazioni dislocate in sale diverse del Museo botanico, il visitatore può calarsi ad esempio nella quotidianità e nel lavoro di uno speziale del Rinascimento mentre crea farmaci e preparati all’interno di una vera farmacia di fine Settecento con la sua strumentazione, le preparazioni e i farmaci che attraversano almeno tre secoli di storia della farmaceutica e della medicina. Oppure può ingaggiare divertenti competizioni per imparare a riconoscere le piante e a classificarle, o per approfondirne le proprietà benefiche e curative, ma anche i potenziali pericoli legati ad esempio al consumo di specie velenose.

Una postazione permette inoltre di scoprire i modi che i semi utilizzano per viaggiare e raggiungere nuovi terreni fertili in cui mettere radici. La storia dell’Orto botanico, a cui è dedicata un’intera installazione, viene invece ripercorsa attraverso una mappa interattiva dei luoghi e con i personaggi illustri che hanno avuto contatti, scambi e collegamenti di varia natura con l’Istituzione padovana.

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