Pier Carlo Bontempi e "Il labirinto" di Franco Maria Ricci

Il ciclo di eventi inaugurato al FAB - Fiandre Architectural Bureau - di Milano con la presentazione della monografia "Pier CarloBontempi: Architettura e Tradizione" edita da Franco Maria Ricci, prosegue a Castellarano, presso il FAB della sede aziendale Fiandre, con la mostra "Pier Carlo Bontempi: La provocazione più grande del mondo. Il Labirinto di Franco Maria Ricci e altre architetture".

La mostra, aperta al pubblico sino al 10 dicembre, è stata inaugurata lo scorso venerdi, 20 novembre, con un vernissage che ha compreso un "gioco dei ruoli" in cui, coinvolgendo il pubblico e sotto la guida di Maria Grazia Villa - giornalista della Gazzetta di Parma, responsabile della pagina monografica Architettura e Design -, l'architetto Bontempi ha raffigurato i personaggi che affollano la sua "coscienza nel momento della progettazione" ed il ruolo e l'importanza di ognuno di loro.

La mostra allestita negli spazi del FAB di Castellarano illustra i progetti più significativi dell'architetto parmense, dando risalto ad un iter progettuale, in controtendenza alle correnti di pensiero che animano l'architettura contemporanea, ma di grande successo nel mondo.

Un percorso, alla scoperta di una filosofia progettuale classica o vernacolare, sviluppato in quattro ambienti - caratterizzati da forme geometriche differenti - in cui sono raggruppate le quattro diverse sezioni tematiche: i Borghi, la Piazza, gli Isolati e il Labirinto.

La redazione di Floornature, curatrice del ciclo di eventi realizzati in collaborazione con Fiandre, racconta con queste parole la riflessione che ha generato il progetto: "Oggi sulla bocca di tutti per il progetto del Labirinto sulla Strada Masone di Fontanellato, Pier Carlo Bontempi è un architetto controverso, amato fuori dall'Italia e guardato con sospetto qui da noi. Dall'impiego della tecnica dell'acquerello di Giambattista Lusieri, all'influenza di Etienne-Louis Boullée, il cui spirito visionario si ritrova nella piramide del complesso del labirinto di Franco Maria Ricci, dal classicismo depurato di ornamenti dei caselli daziari di Parigi di Claude-Nicolas Ledoux, a certe vedute del Canaletto, la sua poetica è colma di riferimenti storici, proiettando chi guarda in un tempo indefinito."

Oggi Pier Carlo Bontempi si scaglia con tono gentile e intellettuale ferocia su una certa "Modernità, che innalza edifici dal virtuosismo ingiustificato" e che adotta un linguaggio autoreferenziale, infischiandosene del benessere dell'uomo e dell'appartenenza dell'edificio al luogo.

Cosa possiamo ancora aspettarci da lui e qual è il suo ruolo nella definizione di architettura contemporanea?."

Alcune immagini del vernissage di inaugurazione di venerd' 20 novembre.
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