Tra sogno e spiritualità: il “Factum” di Dante Oscar Benini per Listone Giordano
Un termine latino, un nome antico per definire una necessità di spiritualità estetica che è di grande attualità nell’epoca moderna. Factum è questo e molto di più.
Risultato dell’influenza diretta di un maestro come Carlo Scarpa, questa collezione di pavimenti in legno firmata da Dante Oscar Benini e Luca Gonzo per l’iconico brand Listone Giordano, riflette la radicata percussione mentale del suo autore. Un pavimento sorprendente e inedito, l’essenza decò di una Versailles del nuovo millennio dal ritmo sublime e capace di metamorfosi in ogni direzione.
Factum è composto da tre elementi costituenti la quadrotta, ogni elemento è interpretabile in diverse declinazioni di colore o anche in versioni monocromatiche; così come nell’elemento quadrato, che può essere liberamente ruotato e dove, l’inserto, ambisce a diventare anche materia diversa. E, a loro volta, le quadrotte sono accostabili l’una all’altra per creare disegni di superfici con composizioni e ritmi infiniti che si estendono fino a diventare tappeti o quadri sempre diversi- eleganti e mai banali- dal forte impatto visivo.
Con Factum il pavimento sale a parete e diventa così anche boiserie completando un circuito ideale che rende la casa un rifugio sicuro all’insegna del design. Una collaborazione che ha visto profondamente coinvolto Listone Giordano che ha contribuito in modo decisivo al processo di ricerca e prototipazione.
La genesi vista dall’autore
“il “segno“ ed il DNA dei suoi insegnamenti sono rimasti come cicatrici indelebili nella mia anima – conferma Dante Oscar Benini - e ogni suo segno, in ogni suo lavoro, percorre la mia mente quando mi accingo a posare la matita su un foglio bianco, pur essendo conscio della responsabilità che ho nel trasferire un pensiero in qualche cosa che diventerà materico e di uso sociale e forse per umile ambizione anche storico! I segni scarpiani” sono fulminanti: o li cogli o non hai anima. Se li cogli però, si aprono mondi da esplorare. Dopo un incontro con l’Ing. Margaritelli, dopo il suo straordinario volo sugli ideali di Listone Giordano e dopo aver toccato i prodotti fatti da autorevoli colleghi, nel silenzio urlato dei sentimenti è scattata la sfida di provare a disegnare un nuovo sogno!”
Ed ecco le immagini scarpiane riaffiorare e fermarsi sul solido del portone dell’IUAV di Venezia, ”il solido” spaccato nell’angolo destro dava origine a ispirazioni compositive organiche, che sono andato a rileggermi in tutti gli schizzi preparatori del “maestro“; da qui i nostri esperimenti, miei e di Luca, per trasformare un pensiero in un parquet pieno di spiritualità e di composizione infinita e che lasciasse al progettista o al fruitore finale la possibilità di avere un Unicum sia formale che cromatico, senza che questo inficiasse in alcun modo la produzione industriale, che di fatto ha una matrice storica artigianale che non sarà mai persa!”