Architettura e design

Il Luogo di Aimo e Nadia: cucina e design in dialogo

Modernità, ma senza tradire la tradizione: è questo il tema del progetto che Vudafieri-Saverino Partners ha sviluppato per interpretare in chiave attuale una istituzione dell’alta cucina Milanese nobilitata dalle 2 stelle Michelin. E così, Il Luogo di Aimo e Nadia si rinnova con un restyling degli interni e con l'introduzione di uno spazio dedicato a workshop e master class.

A definire gli ambienti è ora un interior dal sapore intimo e raccolto, impreziosito da citazioni colte e piccoli dettagli di design, dove il tempo sembra fermarsi per dare spazio al vero protagonista, la cucina.

Interni

Gli ambienti conservano alcuni cenni storici, per trasmettere continuità con i valori che hanno reso Il Luogo di Aimo e Nadia un punto di riferimento gastronomico. Il design degli interni predilige i toni caldi del legno noce canaletto, mentre i colori rispecchiano quelli del quartiere milanese residenziale in cui il ristorante è nato. L’ingresso evoca immediatamente il legame con Milano e la sua storia, con un originalissimo mobile bar degli anni ’50 disegnato da Osvaldo Borsani. Il legno della struttura e il marmo del ripiano creano un raffinato contrasto con le tinte argentate della quinta e con il blu di sfondo che richiama il logo del ristorante e conferisce profondità all’ambiente.

Completano lo spazio i pouf in velluto e il grande lampadario circolare in tessuto. Le pareti tortora e blu sono decorate con bacchette in legno noce canaletto a tutta altezza che ritmano lo spazio, nascondendo ante apribili e armadi contenitori. 

Le listarelle in noce canaletto caratterizzano anche le sale, impreziosendo le pareti e creando inediti giochi di luci e ombre, favoriti dai cambi di sezione. Il legno è protagonista anche delle finestre, rivestendo le imbotti e creandovi intorno una cornice, come nelle vecchie abitazioni milanesi del quartiere. La carta da parati effetto lino avvolge lo spazio mentre iconiche specchiere dalle forme irregolari - due pezzi unici di Giampiero Romanò - danno un tocco di ironia e leggerezza agli ambienti. A connotare il lungo corridoio che distribuisce le aree, in colorazione blu, è invece una serie di fotografie di Aimo e Nadia e del loro ristorante dalle origini.

Il Theatrum dei sapori

La modernità del progetto si sviluppa anche nella creazione di un nuovo spazio: il Theatrum dei sapori. Un luogo nel Luogo dove ingredienti e materie prime del territorio sono protagonisti di incontri e master class. Se nelle sale il progetto di interior ha voluto creare un ambiente neutro e rilassante, che mettesse al centro l’esperienza gastronomica, per il Theatrum è stato esaltato l’aspetto conviviale, attraverso la scelta di materiali e colori decisi.

Lo spazio è dominato dall’imponente tavolo in legno di cedro con base in ferro e da due installazioni luminose - su disegno di Vudafieri Saverino Partners – che si specchiano nella magnifica cucina Arclinea. Le installazioni si caratterizzano per le lastre in rame che fungono da elemento unificatore tra le due aree principali dello spazio. Dalla prima lastra – posizionata sopra il tavolo – pendono numerose lampade Antonangeli, mentre dalla seconda – collocata sulla cucina – scendono tre oggetti luminosi rivestiti in foglie di rame e creati ad hoc, sempre da Antonangeli.

Materiali

Per la pavimentazione degli interni sono state scelte le collezioni Stone Talk di Ergon e Vulcanika di Provenza, entrambi brand ceramici di Emilgroup. La nuova pavimentazione in gres porcellanato collega e identifica le diverse aree del ristorante, legando le sale esistenti con la nuova cucina, il Theatrum dei Sapori e gli spazi di servizio. La scelta del grande formato permette di dilatare la percezione spaziale nelle sale da pranzo mentre accompagna i visitatori come un “filo di Arianna”: dall’ingresso alle sale per poi percorrere una gallery di immagini storiche de “Il Luogo”, sfiorando la cucina, arrivando al Theatrum dei Sapori e, infine, alle sale da bagno passando per il giardino d’inverno.

Il formato scelto per Stone Talk è il 60x120 in due varianti di colore: white per le sale da pranzo e sand per i percorsi di accesso agli spazi e per il Theatrum. Tutti gli spazi presentano una grande zoccolatura realizzata con le stesse piastrelle sand ma in formato 120x20cm che, oltre a dare carattere alle pavimentazioni, offre vantaggi importanti a livello igienico. Nelle sale da pranzo il pavimento è stato posato a “fascia lombarda e campo centrale” per dialogare con la tradizione dell’architettura milanese nella quale è immerso il ristorante due stelle Michelin.

Nelle sale da bagno si è mantenuta la pavimentazione sand arricchendola con un rivestimento verticale scelto nella collezione Vulcanika di Provenza, nel colore white e con una innovativa posa a mosaico esagonale.

In fase progettuale è peraltro stato pensato un grande dialogo tra le superfici verticali e le pavimentazioni: nelle sale da pranzo dove è presente la pavimentazione white è utilizzato un rivestimento in lino naturale; dove è posato il sand il rivestimento a parete è in intonachino di calce color tortora. La pavimentazione in color sand è stata posata anche all’esterno nel giardino di inverno, realizzato in collaborazione con Emanuele Bortolotti di AG&P Greenscape.

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