MALBA: una ristrutturazione all'insegna degli spazi fluidi

Pietra miliare dell'architettura, a partire dalla sua costruzione 16 anni fa, il MALBA (Museo d'Arte Latino-americana di Buenos Aires) divenne uno dei punti di riferimento più riconoscibili della città.

Gli spazi espositivi del MALBA, che nel tempo hanno raccolto capolavori dell'arte moderna provenienti da Sud America, America Centrale, Caraibi e Messico, ospitano attualmente una collezione permanente popolata di opere di importanza internazionale.

Per migliorare l'esperienza dei visitatori e convertirlo in un museo di ultima generazione, inteso come centro culturale dall'offerta variegata, il MALBA è stato recentemente oggetto di una profonda ristrutturazione a cura di Estudio Herrera, practice con sede a Madrid, già attiva nel segmento.

Il progetto

È stato intrapreso un programma di restauro generalizzato al pianterreno dell'edificio, mirato a migliorare accesso, comunicazione e qualità dei servizi offerti ai visitatori. Uno degli elementi più significativi è il nuovo sviluppo dell'area di entrata e della reception per la creazione di una estesa hall centrale. Questa operazione ha comportato la messa a livello e il rimodernamento di oltre 1000 m2 di pavimentazione in modo da dar vita a una superficie perfettamente lineare e uniforme.

Parlando della vision creativa sottesa dalle direttive per la ristrutturazione del MALBA, il fondatore dello studio, Juan Herreros, racconta: “L'obiettivo principale era quello di trasformare la hall del museo in un'area che rispondesse alle esigenze contemporanee dei visitatori della struttura e che mettesse a loro disposizione uno spazio accogliente e onnicomprensivo che, potenzialmente, potesse entrare a far parte della loro vita quotidiana”.

I materiali

Per il MALBA, Herreros ha utilizzato un'ampia gamma di materiali dall'estetica industriale, effetto cemento, creando così un ambiente senza soluzione di continuità. In particolare, per i pavimenti e per i piani dei servizi è stata scelta la pietra sinterizzata Neolith® Phedra per i suoi toni freschi ed equilibrati, con sfumature grigiastre, che risultano in perfetta sintonia con le ambizioni estetiche degli architetti.

Il pavimento finito ricorda una strada asfaltata e crea una superficie continua che gioca sull'ambiguità del ruolo di punto intermedio tra la città (l'esterno) e lo spazio espositivo (l'interno). La versatilità del materiale ne ha permesso l'impiego anche per i ripiani dei bagni del museo.

Neolith era il materiale perfetto per riuscire a unificare le varie aree del museo e per rispondere a ciascuna delle necessità di questo spazio: idoneità per il transito elevato e per il rivestimento di superfici orizzontali, ripiani, pareti e pavimenti” aggiunge Martin Torrado di Torrado Arquitectos, studio di architettura di Buenos Aires coinvolto nel progetto, in relazione all'omogeneità che la superficie ha conferito allo spazio.

L'inclusione di materiali come Neolith in questa ampia rivisitazione del MALBA hanno potenziato la visione originale del cliente e del progetto di Herreros che mirava ad offrire al pubblico un museo per il futuro. 

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