Behind the scene: storie di sughero

A visitare le sugherete portoghesi e gli stabilimenti che ne trasformano la corteccia, in particolare quelli che producono il sughero espanso CORKPAN, presentato da Tecnosugheri, è subito evidente come il sughero sia l’espressione di un rapporto uomo-ambiente estremamente simbiotico e naturale.

Tutto inizia con la decortica, l'operazione con cui viene asportata la corteggia dalla quercia. Un rito che inizia all’età di 25 anni della pianta e si ripete poi ogni 9 anni, per circa 15/18 volte.

Seguono la riduzione a granulo e il processo di espansione che consiste nel mettere a contatto il granulo di sughero con il vapore acqueo a circa 350-380°C. Il sughero si espande con un effetto pop-corn e rilascia la suberina, una resina naturale che si liquefa e agisce da unico collante nell’agglomerazione del pannello.

A questo punto, la struttura cellulare del sughero è a cellula chiusa e, per via della suberina raffreddatasi attorno alle cellule, risulta insensibile ad acqua e umidità, pur mantenendo una elevata permeabilità al vapore, caratteristica fondamentale per l’impiego in edilizia.

Il pannello così ottenuto, oltre ad essere 100% naturale, da materia prima rinnovabile, per via della fotosintesi ha stoccato CO2 al proprio interno, contribuendo al processo di decarbonizzazione dell’ambiente. Inoltre, a fine vita risulta completamente riutilizzabile ancor prima che riciclabile.

In edilizia, il sughero CORKPAN è utilizzato per cappotti, rivestimenti faccia a vista, ma anche per isolamenti dall’interno e per isolamento di coperture.

Anche per via dell’assenza di collanti sintetici, CORKPAN è l’unico sughero certificato per la bioedilizia da ANAB-ICEA e da natureplus, risponde pienamente ai Criteri Ambientali Minimi e contribuisce in modo sostanziale all’ottenimento delle certificazioni casaclima nature, leed, breeam.

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