+41.500 nuove aziende tra gennaio e settembre
Secondo i dati Unioncamere-Infocamere nei primi 9 mesi dell'anno sono nate 42.000 le nuove imprese entrate a ripopolare l’industria italiana. Un saldo positivo, tra aperture e chiusure di aziende, che rappresenta un segno di ricomposizione del tessuto imprenditoriale che va ad aggiungersi a quello registrato nei bienni 2014 e 2015 e riporta, come dice il presidente di unioncamere Ivan Lo Bello, «le lancette della nati-mortalità ai ritmi del 2007».
Tra gennaio e settembre di quest’anno, rilevano i dati di Unioncamere, le imprese registrate presso le camere di commercio sono aumentate dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2015, con un aumento di 17mila unità (su quasi 42mila) solo nel periodo luglio-settembre.
Oltre la metà di questo saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni interessa tre settori: turismo (10.584 attività in più), commercio (+6.703) e servizi alle imprese (+6.405). Significativo il dato riguardante il Mezzogiorno, che ha determinato buona parte del saldo positivo, con il 45,2% del totale delle nuove imprese. Dall’inizio della crisi, nel 2007, il saldo registrato nei primi nove mesi di quest’anno è il più elevato, eccezion fatta per le fiammate del 2010 (+60.600) e del 2011 (+49.154), anno in cui scoppiò la seconda e - forse più grave per l’industria italiana - crisi economica.