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ANCE: Osservatorio congiunturale sull'Industria delle Costruzioni

Il 2017 ha visto un ulteriore consolidarsi della ripresa economica nei paesi avanzati ed emergenti e, secondo le stime di Eurostat, nel quarto trimestre il Pil dei paesi dell’Unione europea ha segnato una crescita media del 2,4% su base annua.

L’Italia presenta una dinamica di crescita sensibilmente inferiore alla media europea e la variazione tendenziale del quarto trimestre è pari a +1,6%. Complessivamente nel 2017 il Pil italiano è aumentato dell’1,5%, in progressiva crescita rispetto ai tassi registrati negli anni precedenti.

Nel nostro Paese la ripresa continua ad essere sostenuta prevalen-temente dalla domanda interna, ovvero i consumi e gli investimenti. Nonostante la buona performance delle esportazioni, la domanda estera netta fornisce mediamente contributi negativi, a seguito del maggior afflusso di importazioni. La previsione dell’Istat per il 2018 è di un aumento del Pil dell’1,4% in termini reali.

In questo contesto, il settore italiano delle costruzioni non riesce ancora a vedere chiari segnali di ripresa mentre, grazie alla sua lunga e complessa filiera, sarebbe in grado di generare una fortissima ricaduta sull’economia nazionale. Si stima infatti che, in assenza del crollo osservato negli investimenti in costruzioni, l’economia italiana avrebbe potuto crescere, mediamente, di circa lo 0,5% in più ogni anno, riportandosi ai livelli pre-crisi, similmente a quanto accaduto nei principali Paesi europei.

ANCE, nel preconsuntivo per il 2017 pubblicato lo scorso febbraio nel suo Osservatorio Congiunturale, calcola un ammontare complessivo degli investimenti in edilizia leggermente inferiore all’anno precedente (-0,1%). Analizzando il dettaglio dei singoli comparti, salta poi all’occhio come, ad incidere pesantemente sul risultato sia ancora una volta la dinamica negativa delle Opere pubbliche (-3% sul 2016).

Ma come è possibile? Ma nel 2016 non erano state stanziate “cospicue somme” (+72%) proprio per il settore delle Opere Pubbliche e non era anche stato previsto il “superamento del patto di stabilità interno per favorire gli investimenti degli enti locali”? <<Questi sforzi – rileva Ance – sono stati azzerati dall’inefficienza della PA>> peraltro la performance peggiore è proprio quella dei Comuni che, nel 2017, hanno ridotto la spesa in opere pubbliche di circa 800 milioni (-7,4%).

Sempre dall’Osservatorio Congiunturale Ance si apprende che gli investimenti in Riqualificazione del patrimonio abitativo continuano nel trend positivo “traino” del settore, ma che restano negativi gli investimenti in Nuova edilizia abitativa (-0,7%).

 

Leggi l'articolo completo su Tile Italia 2/2018

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