Apre a Milano il MEET Digital Culture Center progettato da Carlo Ratti Associati

Lo studio di progettazione e innovazione CRA-Carlo Ratti Associati e Italo Rota hanno ultimato il progetto di MEET, Centro internazionale di Cultura Digitale che inaugurerà a Milano il 31 Ottobre 2020. La nuova sede di MEET, realizzata con il supporto di Fondazione Cariplo, si trova all’interno di uno storico edificio in zona Porta Venezia – noto come uno dei luoghi simbolo della vita culturale della città – il quale è stato interamente ristrutturato negli ultimi due anni. Il fulcro del progetto è un ampio spazio pubblico verticale, imperniato intorno a “scala abitata” di 15 metri di altezza, la quale può trasformarsi di volta in volta in teatro, spazio di lavoro o area riunioni, e rappresenta il crocevia della attività e degli eventi del centro.

Con il progetto per MEET, CRA punta a indagare il ruolo dello spazio fisico in un modo digitalizzato. Il progetto sostiene il principio che l’architettura debba provvedere quel che spesso manca alla dimensione digitale: ovvero la possibilità di generare incontri casuali tra le persone. Il design di MEET insegue questo obiettivo attraverso una “ibridazione” delle funzioni, ovvero la possibilità per qualsiasi spazio di ospitare diverse attività allo stesso tempo. Questo approccio si riflette innanzitutto nello spazio verticale centrale, ma si ritrova anche nei numerosi ambienti dell’edificio destinati a mostre, conferenze e performance.

Qual è il ruolo dello spazio fisico nel mondo digitale? Oggi continuiamo a vivere e lavorare in un regime di isolamento indotto dalla pandemia, in cui quasi ogni compito o azione si svolge online. In questo momento diventa allora essenziale usare l’architettura per produrre occasioni di serendipità, ovvero per stimolare connessioni inaspettate tra gli individui - quelle connessioni che di rado accadono sul web,” commenta Carlo Ratti, fondatore di CRA e professore di Tecnologie Urbane al Massachusetts Institute of Technology (MIT). “Un modo per raggiungere quest’obiettivo è quello di superare le distinzioni tra le varie funzioni spaziali. Quando ogni spazio può servire a più scopi, questo invita all’incontro tra persone diverse , agevolando la generazione e la circolazione di nuove idee.

Lo spazio pubblico verticale - la “scala abitata” - al centro dell’edificio sintetizza l’approccio alla base del progetto. Tutto intorno a delle rampe che si muovono in una sequenza di linee spezzate, i visitatori possono sostare su diversi interpiani asimmetrici, arricchiti da un sistema di proiezioni multimediali. Questi spazi, i quali possono essere impiegati per conferenze, installazioni o mostre, incoraggiano soprattutto incontri casuali lungo il percorso dell’edificio.

La sede di MEET fonde le tecnologie digitali nello spazio fisico, attraverso una serie di sistemi di proiezione e schermi tecnologici distribuiti in diversi punti dell’edificio. Questo consente ai visitatori di accedere all’archivio digitale di MEET in modi nuovi. Il progetto trae ispirazione dall’idea di ’”ubiquitous computing” (“computazione ubiqua”) introdotta dall’informatico americano Mark Weiser, secondo la quale la tecnologia può diventare tanto pervasiva da “recedere sullo sfondo delle nostre vite”.

L’architettura stessa si trasforma in un medium per condividere e trasmettere contenuti e conoscenze. MEET ha la sua sede a Milano, in zona Porta Venezia, in uno storico palazzo costruito all’inizio del Novecento e ampliato da Gae Aulenti alla fine degli anni Novanta del secolo scorso. Rinnovata da CRA e Italo Rota, la sede di MEET si estende su una superficie di oltre 1500 metri quadri e si sviluppa su tre livelli. Tra le altre funzioni, MEET ospiterà un auditorium riconfigurabile e un cinema gestito in collaborazione con la storica Cineteca Italiana, un caffè e una sala immersiva per installazioni digitali.

 

photo: Michele Nastasi

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