ARCHMARATHON Selections@MADE expo 2017: svelati i primi finalisti
Dall’8 all’11 marzo, in occasione dell’evento fieristico Made expo, 28 architetti e designer internazionali provenienti da 13 paesi, si susseguiranno sul palco di ARCHMARATHON Selections@MADE expo 2017, a Rho Fiera Milano, presentando progetti d’architettura in 14 categorie differenti. I vincitori, uno per categoria, selezionati da una giuria presieduta dall’architetto e docente Luca Molinari, accederanno direttamente alla rosa dei 42 finalisti degli ARCHMARATHON AWARDS 2018 e verranno premiati sabato 11 marzo a margine delle presentazioni.
Tra i primi individuati per concorrere alla vincita del premio internazionale d’architettura sono proprio tre italiani: lo studio 5+1AA con il nuovo headquarte BNL-BNP Paribas Group nella categoria Workspaces, Vudafieri Saverino Partners con il restauro di una casa in montagna nella categoria Retrofitting & Refurbishment, e Metrogramma Milano con il nuovo hub commerciale Scalo Milano City Style nella categoria Commercial Retail.
Il monumento Bologna Shoah Memorial di SET Architects e Parish Church in Pueblo Serena, di Moneo Brock situato a Monterrey in Messico, sono invece i primi due nomi finalisti della categoria Religious Buildings.
Svelati anche i candidati delle categorie Arts & Culture e Private Housing – interior design: Guillermo Vasquez Consuegra con il progetto Caixa Forum, DGT Architects con Estonian National Museum, Edge Design con 15 sqm apartment, e Archiplanstudio con Appartamento RJ a Mantova.
E ancora, a concorrere per le categorie Bar & Restaurants e Landscape Design & Open Space saranno La Mantia’s Restaurant di Lissoni Associati, il ristorante Mohammad Kebab a Esfahan (Iran) di Lpoffice, Re-opening the historic center of Rio de Janeiro di B+ABR, e Recuperación del caminito del Rey di Luis Machuca & Asociados, mentre per le categorie Education Buildings e Private Housing (Architecture), Memorial and learning centre Utoya di Blakstad Haffner studio, Scuola elementare Sant’Andrea di Modus Design, La casa de los vientos di José Luis Muñoz, e OE House di Fake Industry Architectural Agonism.