Doppio riconoscimento per l'Addiriyah Contemporary Art Center

Creare uno spazio in cui l’arte contemporanea saudita trovi la sua massima espressione.  Questo l’obiettivo alla base del progetto vincitore di ben due premi internazionali, che porta la firma italiano dello studio romano Schiattarella Associati.

Laboratori per sperimentare, piccoli alloggi per gli artisti, ampie aree espositive sono alcune delle svariate funzioni che ospiterà il nuovo Addiriyah Contemporary Art Center in Arabia Saudita.

La realizzazione è stata di recente insignita sia del riconoscimento nella categoria “Concept” agli Iconic Awards 2016, l’importante competizione europea indetta dal German Design Council, sia di una Menzione d’Onore all’American Architecture Prize, uno tra i più ambiti concorsi di architettura d’oltreoceano.

Il progetto dell’Art Center di Addirriyah, aggiudicato nel 2014 a Schiattarella Associati a seguito di un concorso internazionale indetto dall’Arriyadh Development Authority, è stato portato a termine a livello esecutivo in questo ultimo anno ed è in procinto di essere messo in gara per la costruzione.

L’Art Center si colloca in perfetta continuità nella concezione progettuale dello studio, in cui l’intervento architettonico è sempre consapevole, rispettoso e perfettamente integrato con il contesto storico, culturale e paesaggistico.

La specificità del luogo, denso di memoria storica e di una natura, entrambe manomesse ma ancora presenti in modo latente, ha richiesto, anche attraverso molteplici sopralluoghi, un accurato studio delle antiche configurazioni urbane, delle geometrie, dei colori, dei materiali e persino del comportamento di ombre e luci. La zona prescelta si trova infatti lungo il pendio di una parete rocciosa, su cui sorgeva un antico insediamento che seguiva la linea del Wadi, in cima ad una sorta di terrazza naturale che corre da nord a sud, e che domina la pianura circostante sopra numerosi terreni agricoli e un rigoglioso palmeto, vicino al bordo della città moderna.

L’Art Center viene così concepito in un ruolo di armoniosa definizione del confine, con il compito di segnare una continuità tra l’ambiente naturale e quello costruito. Demolendo il muro di sostegno esistente, in modo da recuperare la pendenza della collina alla sua forma naturale, il Centro diventa un complesso edilizio “permeabile” che offre la possibilità di un collegamento-passerella per i pedoni fino allo Sculpture Park da realizzarsi lungo il fondovalle.

Il complesso è stato progettato come un frammento urbano, un sistema di costruzioni organizzate attorno a uno spazio complesso che costituisce l’elemento di ricucitura con il contesto urbano preesistente. Gli spazi tra i volumi, in termini di dimensioni e configurazione, riprendono la scala dell’antica Addiriyah, con i suoi vicoli e le piccole piazze. La geometria cambia in ragione del corso naturale del paesaggio: è quindi la natura a guidare la forma del costruito e non il contrario.

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