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Export Italia: +14% in marzo

Lo scatto registrato nel mese di marzo dalle esportazioni made in Italy, in maniera diffusa sia in Europa che verso i paesi extra-europei, si traduce per le imprese in incassi aggiuntivi superiori ai 5 miliardi di euro, portando il valore globale dell'export del primo trimestre 2017 a 108,9 miliardi, in crescita del 10% rispetto all’anno precedente. 

Dati che portano il nostro Paese a confronti decisamente positivi con i big europei, con un tasso di crescita del nostro export doppio rispetto alla Francia e di due punti superiore a quello  della Germania. L'incremento dell'export verso la  Germania è stato del 16,3% mentre percentuali ancora più importanti provengono dalle esportazioni verso la Spagna (+23,4%) e il Regno Unito (+10,6%).

Osservando i numeri dell’Europa a 28 è comunque evidente che la ripresa generalizzata del commercio internazionale coinvolge tutti i paesi membri. Nel confronto con il primo trimestre 2016, le vendite dell’Europa a 28 crescono a doppia cifra in tutti i principali mercati extra-Ue, a partire da Stati Uniti (+11%) e Cina (+22%). Il “ritorno” più gradito è tuttavia quello della Russia, con importazioni dalla Ue in crescita del 28%, il che significa per le imprese del continente 4,4 miliardi di euro in più in tre mesi. Performance che riporta Mosca al terzo posto tra i maggiori mercati di sbocco europei, posizione prima occupata dalla Turchia.

L'Italia, per quanto riguarda i mercati extra-Ue, in marzo ha  registrato il quinto rialzo mensile consecutivo: +32,3% l'export verso la Cina; la Russia è cresciuta di oltre 21 punti; l'India di 12 punti; +23,4% l'export verso l'area Mercosur pur restando in attesa dei dati del Brasile.

Uno scatto delle vendite estere a cui si affianca una decisa crescita anche dal lato delle importazioni, il che ha spinto in rosso - come già comunicato ieri da Istat - il contributo della componente estera netta al Pil. Più nel dettaglio, tra gennaio e marzo l’import italiano ha segnato +14%, in particolare per i maggiori costi dell’energia, tanto che il saldo commerciale del trimestre, pur ampiamente positivo (6,7 miliardi), si riduce di quasi 2,5 miliardi per effetto della bolletta energetica più “salata”. 

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