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Foscarini Spazio Brera: una nuova giungla urbana di design

Un’invasione di verde e di piante di ogni genere, sul filo di una trama delicata e pulita, disegnata da semplici piastrelle bianche: il nuovo allestimento di Foscarini Spazio Brera ricostruisce un panorama un po’ domestico e un po’ onirico, tra piante esotiche che riempiono ogni angolo, svelando differenti modelli di lampade.

L’idea nasce da ricordi personali, legati al periodo dell’adolescenza”, racconta l’architetto Ferruccio Laviani interprete dei nuovi spazi Foscarini - oltre che da ispirazioni progettuali di diverso tipo. Dagli spazi di Esprit, storico marchio di abbigliamento, di cui ricordo gli uffici, negli anni Settanta, stracolmi di vegetazione, ad alcuni dei progetti di Superstudio, per una certa loro essenzialità formale, fino a Jean-Pierre Raynaud e la sua ‘Maison’ del 1969.

Mi piace il modulo, lo schema ortogonale che le semplici piastrelle in ceramica e la loro fuga riescono a creare”, continua Laviani, “quasi fossero pagine di un quaderno a quadretti, dove abbozzare idee in modo casuale poi riordinate dalla trama che gli fa da sfondo.

L'allestimento è scenario d'elezione per i modelli della collezione Outdoor, lampade pensate per sottolineare, far vivere e dare carattere anche agli ambienti esterni, in cui si inseriscono con armonia e grande versatilità: dalle Gregg alle Solar, dalle Havana alle Aplomb e alle Uto, fino alle Twiggy, indiscussa icona, proposta nella speciale declinazione Grid. Accanto a queste, un verde addomesticato accoglie e incornicia alcune altre icone di Foscarini, storiche - come la Lumiere, disegnata da Rodolfo Dordoni o Orbital di Ferruccio Laviani e più recenti, come Spokes di Garcia Cumini e Filo Di Andrea Anastasio.

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