Il 2017 dell'industria ceramica italiana

Sono 222 le industrie italiane di piastrelle di ceramica, ceramica sanitaria, stoviglie e materiali refrattari attive nel 2017, che hanno fatturato oltre 6,3 miliardi di euro complessivi. Questi i risultati delle indagini statistiche relative ai diversi comparti che compongono l’industria ceramica italiana, presentati da Confindustria Ceramica in occasione dell’Assemblea 2018.

 

Per il segmento delle piastrelle ceramiche prodotte in Italia, si attestano a 422 milioni i metri quadrati prodotti (+1,6%), per vendite su suolo nazionale a 83,7 milioni di metri quadrati (+1,1%), volumi che però rappresentano meno della metà del mercato interno pre crisi. In aumento i volumi esportati, ora pari a 338,2 milioni di metri quadrati (+1,9%). Il fatturato totale delle aziende ceramiche che producono in Italia raggiunge così i 5,5 miliardi di euro (+2,4%), derivante per 4,7 miliardi dalle esportazioni (+2,5%) e da 842 milioni di euro in Italia.

In crescita per il quarto anno consecutivo gli investimenti – prevalentemente in industria 4.0, tecnologie per la produzione di grandi lastre e ammodernamento degli stabilimenti – che nel 2017 hanno raggiunto i 514,9 milioni di euro (+28,6% sul 2016; 1,8 miliardi nel quinquennio), con una quota sul fatturato annuo pari al 9,3%, ai vertici dei settori manifatturieri nazionali.

15 invece le società di diritto estero, controllate da 8 gruppi ceramici italiani, che nel 2017 hanno prodotto 87 milioni di metri quadrati di piastrelle (+0,8%) per un fatturato di 862,1 milioni di euro (+0,8%), frutto di vendite per 469,9 milioni di euro (-0,9%; quota del 54,5%) da attività in Europa e per la restante parte, 392,2 milioni di euro, da vendite in Nord America (+2,9%). Il 79,9% del fatturato totale deriva da vendite nel medesimo mercato sede della fabbrica.

Positivo anche il 2017 della ceramica sanitaria (33 aziende), che ha registrato una produzione pari a 4,27 milioni di pezzi (+4,5%) con un fatturato di 353,3 milioni di euro (+6,1%), e vendite sui diversi mercati esteri pari a 159 milioni di euro (45% del totale, in crescita costante rispetto agli ultimi anni).

Le 34 aziende attive nella produzione di materiali refrattari presenti sul territorio nazionale registrano un fatturato totale stabile sui valori dello scorso anno (oltre 350 milioni di euro) che deriva da vendite sul territorio nazionale in crescita dell’ 1,1%, in calo del -12,4% nella Comunità Europea ed in crescita del +10,4% come esportazioni extracomunitarie.

Bene anche il comparto della stoviglieria (10 aziende), che raggiunge una produzione di 12.800 tonnellate (+7,5%) con vendite sul mercato domestico pari al 77% delle vendite totali. Il fatturato 2017 è stato superiore a 50 milioni di euro (+6,2%), di cui il 72% realizzato in Italia.

Il settore della ceramica consolida la propria struttura settoriale –  commenta Vittorio  Borelli, presidente  di  Confindustria  Ceramicain un quadro di forti investimenti in nuove tecnologie, per mantenere la leadership mondiale in un contesto positivo per la domanda globale dei nostri prodotti, anche se sempre più competitivo e concorrenziale. In termini di fatturato, siamo ritornati dopo 10 anni ai livelli pre crisi del 2008, anche se oggi produciamo e vendiamo circa 80 milioni di metri quadrati in meno, soprattutto per il calo del mercato interno. Il mercato delle costruzioni in Italia, che dall’avvento della crisi ha dimezzato i propri volumi di attività, si sta attestando su di una crescita nel medio termine del +1,5% annuo, grazie a segnali positivi che arrivano da tutti i segmenti. Se osserviamo i mercati esteri dell’edilizia, in Europa ci si aspetta una crescita più contenuta, rispetto a quanto fatto nel 2017, mentre negli Stati Uniti le attese parlano invece di una ripresa più vigorosa. Tra i ‘nuovi mercati’, le prospettive più favorevoli appartengono senza dubbio ai paesi dell’area del Golfo, seguiti dall’Europa Orientale."

 

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