Italcementi lancia il cemento biodinamico per un'aria più pulita
Da Expo 2015 al mercato internazionale, il cemento biodinamico i.active BIODYNAMIC di Italcementi diventa ufficialmente disponibile e commercializzabile su scala globale.
Lanciata all'evento dello scorso 10 settembre di fronte alla building community internazionale, l'innovativa malta cementizia con cui sono state realizzate la struttura esterna e le facciate interne del Palazzo Italia, progettato dallo studio Nemesi & Partners.
Sono oltre 12.500 le ore servite ai 15 ricercatori del team per ideare il nuovo materiale per l'architettura sostenibile: un cemento eco-friendly - tra le altre cose non contiene cromo-, durabile, resistente e allo stesso tempo di grande qualità estetica, pronto per essere utilizzato in opere di pregio architettonico proprio come nel caso della sua applicazione sperimentale.
«Palazzo Italia nasce dall'idea di un'architettura naturale, che diventa paesaggio - ha spiegato Susanna Tradati, progettista dell'opera insieme a Michele Molé e allo studio Nemesi & Partners -. Una foresta pietrificata la cui complessità è resa possibile dalla plasticità del materiale, il cemento biodinamico. Per la prima volta, come architetti, abbiamo trovato in Italcementi un'azienda che invece di porre "confini" al nostro lavoro ci ha spinto ad andare oltre, a superare i limiti della progettazione che spesso ci vengono posti dai materiali tradizionali. Il successo di Palazzo Italia è anche merito di questo nuovo, straordinario cemento».
In particolare, i.active BIODYNAMIC vanta un'alta fluidità idonea alla realizzazione di elementi architettonici prefabbricati non strutturali, dalle geometrie complesse e a sezione sottile.
Il nome del prodotto racchiude le sue innovative caratteristiche. La componente "bio" è data, tra le altre cose, dall'assenza di cromo, ma soprattutto dalle proprietà fotocatalitiche, ottenute grazie al principio attivo TX Active brevettato da Italcementi.
A contatto con la luce del sole, il principio attivo presente nel materiale consente di "catturare" alcuni inquinanti presenti nell'aria, trasformandoli in sali inerti e contribuendo così a liberare l'atmosfera dallo smog. La malta, inoltre, prevede l'utilizzo per l'80% di aggregati riciclati, in parte provenienti dagli sfridi di lavorazione del marmo di Carrara, che conferiscono una brillanza superiore ai cementi bianchi tradizionali. Non ultime, le caratteristiche di lavorabilità e resistenza straordinarie se confrontato con le malte classiche: è nettamente più resistente alla compressione, alla flessione e agli agenti atmosferici.