Jennifer Siegal vince l'arcVision Prize - Women and Architecture 2016

È Jennifer Siegal la vincitrice della quarta edizione dell'arcVision Prize - Women and Architecturepremio internazionale di architettura al femminile istituito da Italcementi. Il premio è stato assegnato all'unanimità dalla giuria, che l'ha definita “una pioniera coraggiosa nella ricerca e sviluppo di sistemi costruttivi prefabbricati, a prezzi contenuti per utenti e aree di intervento disagiati, in grado di ideare e costruire soluzioni efficaci e pratiche e un nuovo linguaggio per una tipologia abitativa mobile e a basso costo”.

L’assegnazione del Premio, che consiste, tra le altre cose, in un progetto di ricerca e workshop presso i.lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi Group a Bergamo progettato da Richard Meier, è avvenuta lo scorso 7 aprile presso il Teatro dell'Arte della Triennale di Milano, in occasione del ritorno della XXI Esposizione Internazionale della Triennale.

La progettista americana, nata nel 1965, è stata scelta dopo dalla giuria composta anche quest’anno da professioniste di eccellenza sia in ambito architettonico che socio-economico: Shaikha Al Maskari (membro del Consiglio Direttivo dell'Arab International Women's Forum-AIWF), Vera Baboun (Sindaco di Betlemme), Odile Decq (titolare dello studio di architettura Odile Decq), Yvonne Farrell (socia fondatrice dello studio di architettura Grafton Architects), Daniela Hamaui (giornalista), Louisa Hutton (socia fondatrice dello studio d’architettura Sauerbruch Hutton), Suhasini Mani Ratnam (attrice, produttrice e scrittrice indiana), Samia Nkrumah (presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah), Benedetta Tagliabue (titolare dello studio d’architettura Miralles Tagliabue EMBT), Martha Thorne (direttore Pritzker Prize).

Per Jennifer Siegal fondare lo studio Office of Mobile Design nel 1998 è stata la diretta conseguenza del grande interesse per gli spazi “transitori”. La sua attività si concentra infatti sulla realizzazione di strutture mobili, smontabili e riposizionabili, basata sulla ricerca di un nuovo tipo di prefabbricazione, che usa processi industriali per dare vita a edifici più efficienti e agili: che in qualche caso prevedono anche l'impiego di ruote come elemento capace di rendere l'architettura più fruibile e letteralmente dinamica. La progettista si è confrontata con questi temi sia attraverso spazi pubblici per l’educazione che attraverso lavori residenziali: nella Saetrain Residence a Los Angeles, per esempio, ha dato vita a un dinamico spazio abitato partendo dall'uso di semplici container standard.

La giuria, coordinata nel corso delle sessioni di lavoro da Stefano Casciani, Direttore Scientifico del Premio, ha inoltre assegnato menzioni d’onore a Pat Hanson (Canada), Elisa Valero Ramos (Spagna) e Cazú Zegers (Cile).