Per l'Ordine degli Architetti di Reggio Emilia, il "Giuramento Vitruviano"
Impegno civile, responsabilità etica e sensibilità alla bellezza in tutte le sue forme: sono questi i punti su cui sta facendo leva l’Ordine degli Architetti P.C.C. di Reggio Emilia che, attraverso un calendario di incontri e nuove iniziative rivolte agli iscritti, è da qualche mese impegnato in un’opera di qualificazione della figura dell’architetto. Si inserisce proprio in quest’ottica la recente adozione del “Giuramento di Vitruvio” da parte dell’ente reggiano, che segna, tra le altre cose, una novità nel panorama internazionale.
Nato dalla collaborazione tra il Presidente dell’Ordine Andrea Rinaldi, il Centro Studi Vitruviano di Fano e il Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, il giuramento vitruviano, al pari del Giuramento di Ippocrate per i medici, rappresenta la volontà di ribadire l’importanza del progetto di architettura per la rigenerazione urbana e ambientale, e di una professione, come quella dell’architetto, di riappropriarsi del proprio ruolo nella società contemporanea.
Come proposto dal Prof. Salvatore Settis durante la Lectio Magistralis del 2014 a Reggio Calabria, il giuramento riprende i punti del trattato De Architectura di Marco Vitruvio Pollione, di cui conoscenza, etica, bene comune, qualità dell’architettura e responsabilità sono i principali valori.
L’Architetto, consapevole dell’impegno assunto, stringe così un vero e proprio patto etico con la società e l’ambiente – oltre che con il committente – giurando di tener conto di tutti i fattori che costituiscono il contesto storico, naturale e ambientale in cui opera.
Un passo, quello effettuato dall’Ordine di Reggio Emilia, che fa fede, assieme a ulteriori progetti, alla promozione di una nuova cultura professionale, secondo cui l’Architetto ha una responsabilità umana, oltre che territoriale.
È possibile consultare il testo del Giuramento Vitruviano a questo link: http://www.architetti.re.it/allegati/ULTMOvitruvio_A_3%20con%20firma.pdf