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(A new) Torre Velasca? I grattacieli milanesi tra storia e progetto

Nell’ambito di MILANO ARCHWEEK 2024 TRIENNALE MILANO il 22 maggio 2024 si terrà una Giornata di studi internazionale a cura di Damiano Iacobone e Alessandra Coppa, dedicata a una riflessione sull’approccio metodologico per l’intervento sui “grattacieli” milanesi, tra cui la TORRE VELASCA.

Le recenti dinamiche urbane, sociali ed economiche hanno fatto registrare un’accelerazione dell’interesse per gli interventi sugli edifici alti di Milano, che tra gli anni Cinquanta e Settanta hanno ridisegnato il volto della città. Tra questi emerge il caso della Torre Velasca opera dei BBPR che rappresenta una parte indissolubile e integrante dello skyline urbano e che esprime una “modernità” ricercata nel solco della storia, ed in particolare nelle “preesistenze ambientali”.

"I recenti lavori alla Torre Velasca hanno sollecitato una riflessione sull'importanza storica dell'edificio, attraverso gli studi ad esso dedicati nei vari decenni sia in ambito nazionale che internazionale, e attraverso la rilettura del materiale d'archivio riferito al progetto nella sua completezza. Il convegno affronta queste tematiche in una prima parte, per poi estendere la questione degli edifici alti - in particolar modo degli anni '50 e '60 - rilevanti da un punto di vista storico ma pienamente vitali e quindi soggetti a trasformazioni, attraverso alcuni casi studio che verranno presentati nella tavola rotonda", sottolinea Damiano Iacobone.

“La Torre Velasca opera dei BBPR, fino dalla sua edificazione dal 1956 al 1958, simbolo di Milano e della ripresa post-bellica, costituisce una icona architettonica da sempre parte integrante del panorama architettonico milanese. Era dunque doveroso dedicarle una giornata di studio nel momento in cui è stata restituita alla città di Milano, rinnovando alcune funzionalità in ottica di sostenibilità, di sicurezza e di vivibilità degli spazi”, puntualizza Alessandra Coppa.

Questo patrimonio ha mostrato un’intrinseca fragilità al passare del tempo e non si presenta più in grado di rispondere alle esigenze della società contemporanea, aprendo importanti questioni di natura metodologica relative al progetto e al suo rapporto con la storia. Il recente intervento di Asti Architetti, con la collaborazione dello studio CEAS, per i lavori sulle facciate della Torre Velasca con Hines, in qualità di Development Manager e investitore del fondo HEVF Milan 1 gestito da Prelios SGR S.p.A., ha dato una possibile risposta progettuale ed esecutiva a tali quesiti. La Torre ha riacquisito il suo colore cangiante grazie al Legante Velasca sviluppato nei laboratori di Ricerca Mapei.

I temi connessi al riuso di questo complesso patrimonio verranno discussi in una tavola rotonda coordinata da Francesca Albani (DASTU, Politecnico di Milano) alla quale parteciperanno Matteo Gambaro (DABC, Politecnico di Milano) che rifletterà sulle ricadute che le modifiche del paesaggio urbano hanno nei confronti della città pluristratificata; Filippo Pagliani (Park Associati) che presenterà le opere realizzate sulla Torre della Permanente; Massimo Roj (Progetto CMR) artefice dell’intervento sulle Torri Garibaldi; Alessandro Scandurra (Scandurra Studio) progettista del nuovo intervento sulla Torre Turati.

“I “grattacieli” di Milano rappresentano il volto della città e sono portatori di significati e valori legati alla società che li ha prodotti. All’interno delle istanze che il progettista deve considerare per rendere questi luoghi adatti alle esigenze contemporanee deve essere presente anche il tema della conservazione del loro valore culturale” ricorda Francesca Albani

“Milano è un museo a cielo aperto che con le sue architetture rappresenta uno dei più rilevanti esempi nell’Italia del dopoguerra” evidenzia Matteo Gambaro

I temi e le questioni emerse durante la giornata di studio verranno raccolti in un volume realizzato con il supporto di Mapei.

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