Non decolla la produzione industriale: +1% in aprile
I dati rilevati da Istat segnalano che in aprile, secondo l’indice corretto per gli effetti di calendario (18 giorni lavorativi contro i 20 dell'aprile 2016), la Produzione Industriale è aumentata in termini tendenziali dell’1%. Nella media dei primi quattro mesi dell’anno la produzione è aumentata dell'1,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Sempre in termini tendenziali gli indici, corretti per gli effetti di calendario, registrano ad aprile variazioni positive in tutti i comparti; aumentano i beni di consumo (+2,2%), l'energia (+2,1%), i beni intermedi (+0,7%) e strumentali (+0,6%).
Per quanto riguarda i settori di attività economica, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli dell'attività estrattiva (+11,8%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+7%) e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+2,4%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, di misurazione e orologi (-5,9%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-5,7%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,3%).
Il Centro Studi Promotor, in una nota, osserva che «gli ultimi dati sulla produzione industriale non sono coerenti con le stime di crescita del Pil. «Evidentemente – prosegue la nota - la ripresa dell’economia italiana non è in questo momento sostenuta dall'attività industriale ed infatti l'Istat nella sua ultima nota mensile sostiene che l'economia italiana accelera trainata dai consumi e dalla crescita del settore dei servizi». «La ripresa è comunque «un elemento positivo – dichiara Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor –, ma se l’industria manca all'appello, in un Paese che ha il secondo apparato manifatturiero d'Europa, preoccuparsi non è fuori luogo. Anzi».
«Da questi dati emerge che la fase di incertezza non è superata – aggiungono Federconsumatori e Abusdef in una nota congiunta - La produzione industriale è il vero termometro per capire lo stato di salute dalla nostra economia: da questi dati emerge che la fase di incertezza non è superata».